Due campioni di lealtà

Gino BARTALI e Fausto  COPPI  a cura di Giuseppe Fiore

Rivali ma veri Gentiluomini

La rivalità tra i due campionissimi Coppi e Bartali, ha contrassegnato il ciclismo degli anni ’40-50. Ma prima che avversari, i due erano veri gentiluomini, ricchi di quei valori sportivi che oggi latitano tra i giovani atleti.

            La rivalità sportiva dei due era molto sentita a livello nazionale, tanto da creare due vere fazioni: gli italiani e non solo erano infatti divisi dal tifo verso uno e l’altro soggetto. Ai due si deve comunque la diffusione di massa, dello sport sulle due ruote ancora acerbo nel difficoltoso dopo guerra.

A farci comprendere i motivi di tale successo “mediatico” di Bartali e Coppi, sono i numeri impressionanti di vittorie. Basti pensare alle 8 vittorie al Giro d’Italia (5 Bartali, 3 Coppi), 4 al Tour de France (2 a testa), oppure le sette vittorie alla prestigiosa Milano – San Remo (4 Bartali 3 Coppi. Oltre ad altre numero vittorie nelle varie competizioni internazionali (si ne contano sommate ben 124).

I due Grandi si sono contraddistinti sempre per una linea di condotta  all’insegna della lealtà sportiva, tanto che sono stati protagonisti di uno dei gesti di fair play più famosi della storia dello sport: il mitico passaggio di borraccia.

Il fatto avvenne durante il Tour del 1952, il 4 luglio, nella tappa tra Losanna e Alpe d’Huez. Coppi era in maglia gialla. Durante la salita del passo del Gabilier venne immortalato il passaggio di una bottiglia (poi divenuto di borraccia), tra i due rivali di sempre. La foto divenne subito il simbolo per eccellenza del fair play nello sport, tanto che ancora oggi la foto con protagonisti Coppi e Bartali è uno degli scatti più famosi dello sport.

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