
Lasciati scavare l’anima dalle lacrime dei poveri.
Non farti bruciare l’anima dalle cattiverie della gente.
Mi hanno rubato la giovinezza
e sono divenuto più giovane.
Le lacrime sono una sorgente di un fiume
che non si esaurisce mai.
Quante lacrime sul naviglio,
cara Alda Merini.
Tu cercavi nel manicomio delle cicche,
per ricordarti ciò che ti mancava.
Ti mancavano le carezze
e sopratutto i tuoi.
In quella cicca ti mancava il dono di un affetto.
Quante volte sono venuto a trovarti sul naviglio.
Quante sigarette smorte e spente sui muri.
Quanta memoria in una parola.
Tu hai pianto fuori di me.
Sempre stupenda nei ricordi
e meravigliosa nell’affetto.
Le tue parole sempre fiamme accese e ardente di amore.
Sei un granello di colpa.
Le tue lotte hanno spaccato la tua bellezza.
Tu riesci sempre a piangere
nel tuo scheletro d’ amore.
Il tuo cielo è dimenticato,
il tuo cielo è inorridito,
il tuo cielo è ancora blu di speranza.
Nessuno ti farà santa qui sulla terra,
ma nel tuo cielo blu tu sei stupenda santità.
Non cade chi è radicato sulla roccia di Cristo.
Celebra la santa messa e ti dirò chi sei.
Quella santa messa negata
e buttata fuori dalla chiesa.
Sii fondato sempre nel ventre della terra,
a svettare sempre più in alto.
Il germe del cielo è nel profondo di ogni radice.
Il cielo sei tu, sprigionato dai tuoi candidi occhi.
Io cielo vede ciò che tu non riesci a guardare.
Sali al Borgo della pace! Stacca la presa dello stress.
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Paolo Turturro
