I tuoi occhi

Ho imparato a camminare

nel cielo, sotto le stelle, nei boschi

e dove non c’erano confini.

Ho imparato a sorridere

nelle tempeste, nell’uragano,

nei cuori afflitti, nel cuore gioioso,

nel cuore desolato.

“Nel cuore nessuna croce manca.

Il cuore è il paese più lontano” (Ungaretti).

Ho imparato a cantare

come un angelo, come un usignolo,

come un’aquila, nelle foreste,

sotto i tetti desolati di niente,

nelle case gioiose dei contadini,

dove la gioia si mangia a fette di dolcezze.

Ho imparato ad asciugare le lacrime

versate a fiumi, versate lentamente

sulle guance di chi afflitto

versava torrenti nei deserti desolati.

Ora lasciami in pace,

ho imparato tutto dalla vita,

mai a fare soffrire, mai a indebolire,

mai a chiudere gli occhi,

mai a cadere senza rialzarsi.

I poveri posseggono il cielo,

perché l’innocenza è la trascendenza

dell’infinito. Ho imparato a vedere

le foglie che mi accarezzano d’autunno,

gialle sulle mie spalle.

Ho imparato a riscaldarmi

accanto al focolare di casa;

anche la pioggia ha imparato

il fiato delle fiamme

che emanano calore.

Anche i tuoi occhi

non mi fanno dormire,

non posso resistere senza il tuo sguardo.

Silere non possum.

Anche le stelle mi danno

tanti baci, da arrossire di notte.

La luce se ne va,

ottenebrando la mente.

Mi succede l’assurdo,

sto per vivere eterno.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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