Il pane quotidiano

Il pane quotidiano

meditando il Padre nostro (Pater hemon)

Tu, o Cristo, scendi per una valle piena di spighe di grano.

I tuoi discepoli sgranocchiano le spighe per dura fame.

Quel pane che sempre hai donato!

Quel pane che tua madre ha impastato di lacrime!

Quel pane che senza lievito è diventato eterno.

Quel pane, tu stesso sei diventato

a santificare tutti noi. noi.

Quel pane frutto del sole, del vento e della pioggia.

Quel pane dal contadino seminato

e dalle falci falciato,

libero dalla pula e fragrante di forno,

è la gelosia degli angeli..

L’uomo non è più affamato di pane,

né tanto meno di Dio.

Quel pane dalle nostre mani spezzato

è blindato in un tabernacolo

che nessuno può aprire a donare.

Amico, quale pane quotidiano tu vuoi?

Io lo prendo tra le mie dita

quel pane a incantarmi di fragranza.

Ah! Quelle pagnotte pugliesi!

Ah! Quel pane di Tumminia!

All’uomo non basta più il pane quotidiano.

Vuole altro! Vuole diamanti

che non possono nutrire il cuore.

Vuole vestirsi di ricchezze,

sabbie a divenire nel tempo.

Ai ricchi diventati asettici

manca davvero questo pane.

Sono ricchi e non hanno più pane.

Sono mani di Mida,

meccaniche di auto,

barili di petrolio e di nafta.

Non conoscono più la fragranza del pane.

Sono scheletri di rame

con teste di lamiere.

L’uomo è di latta.

Il cibo è confezionato

a pacchi di alluminio

pane che non sa proprio di casa.

Nutriti di yogurt,

non sanno proprio di niente.

L’uomo affamato di denaro ha smarrito

la fragranza delle spighe di grano.

Nei campi ci sono fabbriche

e mai più distese di papaveri e di grano.

Quale pane oggi ha bisogno l’uomo?

IL pane della fede.

Il pane dell’onestà.

E’ l’uomo il pane all’uomo.

Homo homini panis.

Ecco al figlio il sostegno del cuore.

Alla figlia la stretta di mano.

Al marito un abbraccio di vita.

Alla moglie un bacio di bellezza.
Questo è il pane di casa.

Al giudice pagine sincere di verità.

Al prete un calice di salvezza.

Al cantante la voce del cuore.

All’operaio un lavoro indeterminato.

Ai laureati il sogno di una professione.

Questo è il pane della società.

Questo è il pane quotidiano

che noi ti chiediamo.

Questo è il pane che non può mancare.
Questo è il pane

che nessuna credenza può stipare.

Tu sei quel pane nutrito di campi,

di fiori e di profumi della terra,

che mai potrà indurire.

Quel tuo pane diventa uomo. Paolo Turturro

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