Il Signore dell’Universo

 

Angeli - Borgo della Pace
Angeli – Borgo della Pace

Chi ama Dio, esce sempre dagli schemi. Il cielo mi ha regalato tutto. Ho catturato il fuoco dentro le mie vene. Il fuoco non è nostro nemico. Può divenire nostro amico, se ci pensi. Chi non decide, ha sempre paura di ogni problema. Sono troppo ingenuo, per capire la malvagità che non mi sfiorerà mai. Intere nottate, con la bocca del silenzio, a scrivere capolavori di cielo. Non sono stato mai attaccato al giorno, come nelle notti delle sbarre. Era notte e il mio cuore viveva di giorno. Partivo in anticipo e arrivavo sempre ultimo e in ritardo. L’empio dormiva, non pensava e giungeva sempre per primo. Nella mia carne ho vissuto continue contraddizioni. Lacerato di dubbi, mi rinfrescavo con la doccia delle mie lacrime. Tutto è possibile alla speranza. Ora ogni telefonata è un crogiuolo, per sapere il vero. L’aurora diventa una lacrima di ringraziamento. Sono freddo ancora, anche se lo Spirito santo bolle nel mio cuore. Apro il breviario, è tutto per me: altare, lezionario, camera da pranzo, televisione, computer, calice amaro di fiele e di dolce miele. Comincio con i salmi. Sono iscritti tutti nelle mie vene. Recito qualche passo ma con tanta stanchezza. I miei drammi, come sangue d’inchiostro, saltano sulle righe delle lodi, della sesta e dei vespri. Che smarrimento! Che pazienza! Che amarezza! E’ Cristo che parla nelle nostre preghiere. Sfoglio la  mia carne e leggo le sue piaghe. Ogni giorno la sua Parola, nel lezionario, mi lubrifica l’animo. Se volete capire il Cantico dei cantici, leggete la vostra storia d’amore. Se volete comprendere il Levitico, scrutate i vostri pensieri. Se il vento ti sfoglia le pagine della tua vita, non t’impressionare e non ti scoraggiare. Tutto deve capitare sotto il sole. Il vento non fa altro che aprire ciò che deve in te avvenire. Dopo la lettura dei Proverbi, con senso di refrigerio, mi alzo, opero e agisco. Le ore della carità mi danno tanta pace. Il mio cuore è il paese dove c’è molto freddo, anche se c’è sempre il sole. Amici, ho molta strada da fare per salire sul calvario. Il mio cuore non è capace di un atto perfetto d’amore. E’ Cristo l’Atto Perfetto d’amore e io stento a entrare nella sua croce. Ascoltate, sono capace di vedere un fratello che trema di freddo e di fame e procedo oltre quasi indifferente e senza rammarico. Volete che quest’uomo sia coraggioso? Ho tante camere vuote e fredde d’amore e i miei fratelli dormono marciapiedi. Vedete che sono lontano milioni di anni luce dalla carità di Cristo che non ha una pietra dove posare il capo?! Basta un bacio per aprire l’immortalità. Io non voglio perdermi in ere ed ere geologiche, per ritrovarmi a riscaldarmi un giorno di vero amore con un povero che ha tremato ferite per tutta la sua vita. Io soffro solo di pensieri. Sono circondato da un groviglio di massi granitici e statici. Mi sembrano sepolcri, le tombe dei miei pensieri. Attendono, nel purgatorio delle mie sofferenze, Colui che può aprire di sicurezza la risurrezione, non solo della carne ma dei nostri dubbi e perché. Solo Colui che si è fatto croce ha la chiave della vita immortale, la chiave che apre ogni cuore ad abbracciare Dio Padre che dall’eternità ci ama e attende l’affetto del nostro bacio umano. E’ Cristo la chiave dell’amore. E’ Cristo il Pantocratore e Signore dell’Universo.

Paolo Turturro

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