Sono qui con le mani alzate al cielo a chiedere la verità.
Non è Mosè a donarci la liberazione dai Filistei.
Le mani alzate verso il cielo per abbattere i nemici
non ci danno nessuna certezza.
Non si può vincere, passando il nemico a fil da spada.
Sarebbe ora che la chiesa finisca di enunciare
Parola di Dio questi eventi.
Possiamo tenere le mani alzate fino al tramonto,
se abbiamo in noi questa pretesa.
San Paolo ci esorta ad annunciare,
insisti al momento opportuno
e non opportuno.
Il vangelo ci sprona a conquistare la giustizia.
C’era una vedova che insisteva ad ottenere giustizia.
Il giudice dichiara: “Questa vedova
mi dà fastidio, le farò giustizia
perché non venga continuamente ad importunarmi”.
Questa è giustizia umana,
senza senso e senza dono di libertà.
Questo è il giudice che pensa ai suoi affari.
E Dio non farà giustizia agli oppressi,
ai suoi eletti, che gridano notte e giorno
verso di Lui?.
Qui è la salvezza, qui è il vero dono della giustizia.
Tu, angelo del cuore, che conosci la verità
degli uomini, dammi la forza
che mi riempia di giustizia divina.
Nella sua omelia un parroco di campagna esultò di strana meraviglia: “ Anche le nubi così candide sono degli angeli in cielo. Si, sono delle ali che proteggono gli innocenti sotto le bufere dei malvagi! Vi dico in verità che spesso prego Dio Padre di liberarci dal maligno e non dal male”.
Al termine della Santa Messa un contadino, avvicinandosi alla balaustra, gli chiese: “Com’è possibile che quei cirri che mi hanno distrutto campi di grano e zagara di ulivi, aggrovigliati di pioggia e di vento, possano essere dei cherubini a custodirci?”.
“Ascolta, – gli rispose sereno il prelato – all’aurora quei veli di nubi sono angeli di splendore e di bellezza. Dipingono agli uomini il cielo di speranza.
A sera, sono lacrime dolorose, dopo aver visto gli uomini odiarsi e avvilirsi con il maligno. Sono angeli che ti segnalano il livello di pace e serenità nel tuo cuore,
oppure la densità dell’odio che avvolge chi inganna di malizia”.
Tu invece credi alla giustizia divina,
che ti farà beato qui sulla terra.
Paolo Turturro