
Non ridurre la tua mente
a un vespasiano di pensieri malsani.
Non cadere nel pozzo
dell’oscurantismo politico,
dove ognuno si rimpalla di responsabilità.
Io non mi rassegno a tale situazione
e provo una grande indignazione.
Io obbedisco a Dio
piuttosto che agli uomini.
L’obbedienza non è solo interiore,
ti spinge alla rivoluzione dello spirito.
Dio ti riempia di saggezza a soccorrere l’altro,
ti dia gli occhi di comprensione,
tanta voglia di dialogo
e tanta passione di comunione
con chi soffre più di te.
La tua gioia sia contagiosa
a fiorire primavere di fiumi di sorrisi.
Finisce il cuore, finisce l’oceano,
finiscono le foreste.
Non c’è meglio dei nostri figli
a ricordare l’avvenire.
Vi ringrazio perché mi avete permesso
ancora di volervi bene.
Il tempo siamo noi,
le guerre hanno tolto l’infanzia,
la fanciullezza e l’allegria.
Le guerre sono denaro per i potenti
e morte per i deboli.
Per tutta la vita ho creduto in Dio,
perché ora non posso chiedergli un miracolo:
“Uccidere la guerra?”.
Sento una presenza, quando prego da solo.
La fede non ha limiti.
Incenera le montagne.
Bastano le mani calorose di un amico,
per sentire lo Spirito dentro di me.
Le difficoltà ostacolano la luce,
ma se preghi intensamente la luce ritorna in te.
E’ giusto la pedagogia del mio amico,
con le sue mani mi ha tolto il dolore di schiena.
Paolo Turturro