Non posso…

Forse ho amato troppo.

Forse la vita mi ha donato

tanto per amare.

Non scarto i giorni

per allungare la vita.

Non c’è fiume che impedisca

di attraversare l’incanto dell’impossibile.

Tutto ho letto nella vita.

Un frammento di tela

è la voce di chi squarciava

Van Dick nell’oratorio dell’Immacolata,

scrive ancora san Matteo.

L’ombra di un albero mi ricorda

il mio amato grafico di Messina.

Ciulla mi penetra nell’aldilà

dei colori, panorama

squarciato dalle rocce.

Tutto qui è possibile vedere,

anche i silenzi che mi segnalano la vita.

Qui lascio i miei palpiti,

i miei sogni di angeli

che esprimano saggezza.

Nascoste sono le bottiglie

dipinte a mano dalle signore di Giampilieri.

Quanti versi di poesie

sono nascoste in queste mura.

Doni elargiti, doni versati,

doni ancora sognati.

Non bastano libri

a contenere i lamenti.

Il mondo è di Dio

e nel mondo non c’è più Dio.

Io credo ma non so se riuscirò a vederlo.

Io credo e tutto si realizza in lui.

Io credo e triste è vedere

ciò che non si può contemplare.

Io credo e i boschi e i sentieri

mi allontanano da Lui.

Tutto tace nel silenzio di chi cresce.

Cresce la vita nell’oscurità di non sapere.

Io so e credo fermamente

nell’assoluto che non si vede.

Chiudo gli occhi

e contemplo tutto

ciò che non si può estasiare.

Paolo Turturro

www.dipingilaace.it

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