Olocausto

Olocausto: morti che non hanno tomba. Cosa ci prende nel vedere documentari sulla guerra mondiale, sui campi di concentramento? L’ossessione di una assurda realtà che non ci ha toccati o il pensiero che si possano ripetere ancora certi drammi? Il passato è molto reale nei gesti della nostra indifferenza, nei comandi di alzare barricate tra le nazioni! Il patrimonio della memoria non è un giorno all’anno, ma è vegliare intensamente la vita e i valori che uniscono in comunione tutti i popoli.

Celebriamo la vita in microspazi di ricordi. Un pianto e una ribellione d’animo per un  mucchio di cadaveri accatastati in una fossa.

Aprire la camera a gas della nostra mente, per non uccidere più nessuno con i nostri giudizi e vaporizzare ogni veleno delle vendette. Una candela accesa per Claudio Regeni. Un fiore in mano per fermare ogni carro armato. Una voce per dissipare i dittatori. Un canto per ribellarci alle droghe del denaro. Una ragione, perché ”Il sonno della ragione genera mostri”.

Io non mi arrendo alla casualità della vita. Non mi appartiene il destino. Tutti noi amiamo la vita. Il vizio e la necessità non vanno mai d’accordo. Non posso trovare la soluzione di un dramma nel fondo di una bottiglia.

Memento moris, anche per noi e per te, dittatore. Non scriviamo più: “Se questo è un uomo”.

“Dalla morte anonima noi non ritorneremo”.     Dipax

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