Un giovane vide il suo amico bello e pasciuto,
vestito elegante e con tutti i vizi nel corpo.
Per di più attaccato al cordone ombelicale del suo padrone.
Nulla poteva fare senza il permesso del suo signore.
Un giorno passando nel suo ufficio gli chiese: “Come sei bello e profumato! Sei un figurino di altri tempi, ma chi ti ha legato mani e piedi a questa scrivania? Non sei più tu. Non sei libero di respirare un po’. Hai dimenticato i tuoi amici e da qui più non esci. Mi sembri un cane con il collare”.
L’amico rispose: “ Il soldo è la mia condanna, mi rende schiavo come un animale.
Amico, Dio ti risparmi questa sorte. Meglio la fame che il gioco della schiavitù del denaro”. Dipax