Alfabeto della pace 1

 

 

18 giugno lunedì

Centralita’ (dell’uomo)

Un concetto basilare della tradizione cristiana, è quello della centralità dell’uomo, cioè dell’essere umano,  senza alcuna differenza di “genere” , in quanto creato da Dio a propria immagine e somiglianza. Da ciò discende la salvaguardia del creato, in termini ambientali, cioè di equilibri dell’ecosistema, e in termini di costi sociali che discendono dallo sfruttamento “selvaggio”. Del creato.

Centralità dell’uomo significa tutela dell’intera famiglia umana nei confronti della quale l’uomo è responsabile, soprattutto per la tutela delle generazioni future e dei più poveri.

Possiamo dire che l’uomo in quanto specie più evoluta del creato fa da “ponte” con le altre specie, animali , quelle vegetali e  quelle appartenenti al mondo minerale. L’uomo infatti polvere era e polvere ritornerà, ovvero è costituito da quella polvere formata da quegli elementi tipici del mondo minerale.

Centralità dell’uomo significa ”centralità della persona”,

come ci insegnano la cultura greca e latina. La prima  attraverso il volto entravano   nella profondità all’essere umano, interpretandone sentimenti ed emozioni ( i greci indicavano persona la maschera che gli attori indossavano sul volto per rappresentare un personaggio) ; inoltre la cultura latina fa riferimento all’identità dell’uomo, intesa come libera, autonoma e come  soggetto di diritti, in virtù della sua dignità e della sua realizzazione in quanto appunto “persona”.

19 giugno martedì

Medea

Il celebre testo di Euripide in cui la protagonista Medea, uccide i propri figli  per vendicarsi del marito Giasone che l’ha ripudiata come moglie, per sposare un’altra donna, è purtroppo tristemente attuale. Se certamente sono rari i casi di una madre che per vendetta arriva ad uccidere i propri figli,     ci sono madri e mogli che pur di vendicarsi della fine di una relazione o del tradimento dell’ex coniuge, non esitano ad intraprendere azioni subdole, e sottili azioni psicologiche  sul piano affettivo, privandoli arbitrariamente della presenza dell’altro genitore e quindi della serenità a cui  tutti i figli anche in caso di situazioni familiari contrastate devono avere. Si punisce il coniuge per colpirlo  negli affetti più cari. E’ pura vigliaccheria coinvolgere nei propri risentimenti  chi invece deve essere tutelato e rischia di vivere traumi indelebili

 

 

15 giugno venerdì

Chi si loda si imbroda

Saggio e noto proverbio che manifesta l’autoreferenzialità che molti, manifestano all’esterno, tessendo le proprie lodi e vantando le vere o presunte  qualità. A volte sembra di assistere ad una gara dove le parti tentano di manifestare di essere e fare di più degli altri. Peccato che poi si parla e non si agisce. Tante belle parole e poi? Allora invece di parlare e di vantarci utilizziamo le stesse energie per fare qualcosa, perché alla fine chi parla soltanto senza produrre alcun risultato affoga nello stesso brodo in cui mangia.

16 giugno sabato

Teatro Politeama

( un giro per Palermo)

Tra la fine di via Libertà e Piazza Ruggero settimo, si apre in tutta la sua bellezza una grande piazza chiamata “Politeama”, che prende il nome dal Teatro “ Politeama Garibaldi”,comunemente conosciuto come teatro politeama” da greco “polius” – molto e “theama” spettacolo”, che tradotto significa “teatro che tratta spettacoli di vario genere” . In origine infatti il teatro era un circo stabile dove al posto dell’attuale struttura coperta c’era una struttura mobile coperta da un grande  telo e gli animali entravano da un ingresso posteriore dove ancora è incisa la scritta “cavallerizza”.

Il teatro, progettato ne11866 dall’architetto Damiano Almeyda, secondo un modello di struttura classica in voga nel periodo presenta una forma cilindrica in stile pompeiano, sormontato da un doppio anello di colonne di stile ionico e  dorico ee da un sontuoso ingresso a forma di arco di trionfo sormontato, affiancato da due candelabri bronzei  dalla celebre  quadriga conosciuta come “Trionfo di Apollo ed Euterpe” dello scultore Mario Rutelli, ai cui lati sono poste  due statue equestri raffiguranti due cavalieri sui loro destrieri, opera del maestro di Mario Rutelli , Benedetto Civiletti.

Il teatro è frutto dell’ascesa della borghesia nella vita politica e sociale e, della nuova esigenza di dare un cuore pulsante al tessuto cittadino, incrementandone vita sociale e   mondana, allineandola alle altre città d’Europa. il teatro, fu dedicato a Giuseppe Garibaldi la cui morte avvenne nel1882 e la  cui costruzione  ebbe inizio nel 1867, fu in ordine di tempo il primo a sorgere nella città nuova. I lavori con l’aspetto che attualmente presenta si conclusero nel 1891 in occasione della grande Esposizione Nazionale che si tenne quell’anno a Palermo.

Oggi il teatro Politeama è sede della prestigiosa Fondazione Sinfonica Siciliana.

13 giugno mercoledì

Sant’ Antonio da Padova

Oggi si celebra sant’Antonio da Padova, il celebre santo, conosciuto come “il Santo dei miracoli”, nato nel 1195, figlio di genitori nobili.

Si dedicò con immenso fervore alla predicazione itinerante e alla  vita contemplativa; infatti alternava la sua missione apostolica a momenti di solitudine secondo la tradizione francescana.

Questa alternanza di stile di vita,  Antonio la spiegava in quanto la predicazione costituisce l’espressione più profonda dell’amore verso il prossimo, mentre la vita contemplativa è espressione dell’amore verso Dio. A ciò si aggiunge anche l’importanza da lui data agli studi teologici sui quali basò numerosi scritti che costituirono espressione della teologia francescana.

Al santo vengono attribuiti parecchi miracoli, tra cui, tra i più noti,  quello di aver fatto parlare un bimbo, nato da pochi giorni  ancora in fasce, rivolgendosi al padre che dubitava della paternità con questa frase:” Ecco questo è mio padre”.

14 giugno giovedì

Ferite

La vita ci elargisce tanti doni ma anche delusioni e ferite, che sicuramente imprimono il loro segno in maniera indelebile. Se pure dolorose, non bisogna permettere loro di lasciare cicatrici che induriscono il cuore, condizionando la propria vita negativamente. Certamente ogni ferita dell’animo che si imprime pesantemente nell’animo, sovverte l’equilibrio interiore e cambia la percezione della realtà che si vive, in quanto mina le  sicurezze e le certezze che costituiscono il baricentro della propria vita.

Non bisogna mai dimenticare che anche le peggiori esperienze hanno qualcosa da insegnarci, poiché sono un invito a ricostituirsi e rivitalizzarsi su rinnovate basi, con nuovi obiettivi e un nuovo desiderio progettuale.

Come recita la bella frasi di J. Sullivan  :“A ciascuno il compito di trasformare le proprie ferite in punti di inserimento per le ali”.

11 giugno  lunedì

Autostima

Autostima non è assolutamente egoismo, arroganza, saccenza, sentirsi superiori agli altri; ma è essere consapevoli che ognuno di noi è unico, con i propri pregi, virtù e con i propri limiti.

Autostima è non sentirsi inferiori a nessuno, ma neanche superiori; autostima è sapere che ognuno ha un valore per quello che esprime il proprio essere .

Purtroppo se non si comprende questo si soffre e si fanno continui paragoni con gli a altri.

La poca autostima comporta il criticare continuamente gli altri, perché lo svilire gli altri dà l’apparenza di sentirsi pìù forti . Spesso chi nutre poca autostima nei propri confronti è portato ad atteggiamenti arroganti, e di poca umiltà nel tentativo apparente di camuffare le proprie profonde insicurezze.

Se si comprendono queste dinamiche e soprattutto si comprende che il proprio punto di equilibrio sta in noi stessi e non all’esterno, sarà un passo importante che porterà pace e serenità nel nostro animo e di conseguenza in chi ci circonda.

Ognuno di noi è importante per ciò che è con gli sbagli che la fragilità umana comporta ma anche con i pregi che ognuno in base alla propria indole possiede.

12 giugno  martedì

Bivio

Quante volte metaforicamente la vita ci pone davanti ad un bivio, davanti al quale ci sentiamo frastornati, disorientati ed angosciati.

Molto spesso la nostra vita futura dipende da quale strada scegliamo di imboccare,assumendocene gli eventuali rischi.

Spesso ci si tormenta  e si rimugina in continuazione nella speranza di trovare la giusta ispirazione. Se però ogni tanto fermiamo la mente e apriamo il cuore  a Dio affidandoci pienamente  a Lui, come un figlio al padre, sicuramente si farà la giusta scelta, anche se magari all’apparenza la strada che prenderemo potrà essere diversa da quella agognata, sicuramente sarà quella giusta per noi.

6 giugno mercoledì

Castello della Zisa

“Lo splendido”

Il nome Zisa deriva con ogni probabilità dal nome  arabo “ al  aziz”, glorioso, ( vocabolo riportato nella fascia epigrafica del vestibolo),  e risale al periodo normanno, successivamente  alla dominazione araba della quale però ne ha apprezzato i fasti e lo stile, riproponendoli in edifici come quello della Zisa, uno dei monumenti più rappresentativi della città di Palermo,  del periodo in questione, la cui edificazione inizia con Guglielmo I e si conclude con Gugliemo II. L’intento del sovrano era quella di fare realizzare alle maestranze musulmane  una residenza estiva, vicina alla città che però consentisse relax e sollazzi in una atmosfera fresca e rilassata, totalmente immersa nel grande parco verde del Genoardo, bagnato dalle acque del torrente “ Gabriele”  che vedeva poco distanti altre residenze reali come la Cuba la cui caratteristica comune è quella di essere circondate da bellissimi giardini ricchi di fiori e alberi da frutto, e da bellissime fontane e vasche adibite a peschiere.

Nel corso del tempo ha subito varie trasformazioni tra le quali nel ‘300 venne inserita la merlatura esterna che però venne a distruggere parte dell’iscrizione che circondava il palazzo. Nel corso del 600 si sono avute profonde modiche alla disposizione degli  ambienti interni, soprattutto nell’ultima elevazione e di nuovi ne vennero realizzati sul tetto della  terrazza . Fu realizzata inoltre una grande scalinata e si diede una nuova configurazione alle finestre della facciata.

Nel 1880 passò ai Notarbartolo, principi di Sciara che la utilizzarono fino agli anni 50. Inizierà un periodo di degrado e di incuria che terminerà nel 1971 quando crollata l’ala nord del palazzo inizierà piano piano una fase di recupero, per renderla fruibile al pubblico, che ancora è in atto.

Aloha significa fiducia nell’amore incondizionato, al quale affidarci sempre, annche quamdo siamo nelle difficoltà o dobbiamo affrontare i vari problemi, perché anche se le cose non vanno come vorremmo, sintonizzandoci sulla energia universale di aloha, spesso la vita ci sorprende in maniera positiva e magari anche meglio di quanto potevamo sperare.

7 giugno giovedì

“Chi di spada ferisce di spada perisce”

La frase prende spunta da quella pronunciata da Gesù, secondo il Vangelo di Matteo “Qui gladio ferit, gladio perit” quando egli catturato dai soldati, Pietro si scaglia con la spada contro un servo staccandogli un orecchio. Gesù gli intima allora a riporla e ripreso l’orecchio, lo riattacca al sevo dicendogli che tutti quelli che prendono la spada periranno di spada.

Questa frase sta a significa che qualunque cattiva azione venga fatta ai danni del prossimo, bisogna aspettarsi prima o poi di riceverla, quindi è il caso di no rivolgere nessuna offesa ai danni degli altri. Tutto ciò è in linea con uno dei principi cardine del Cristianesimo che invita a “porgere l’altra guancia”.

8 giugno venerdì

Odori (dell’infanzia)

Quante volte nella nostra frenesia quotidiana abbiamo dei flashback che ci riportano che ci riportano indietro nel tempo, ai nostri anni infantili, aprendo una porta sul passato?

Bastano un odore, un profumo  per riaprirsi davanti a noi un vasto mondo di emozioni, di nostalgici ricordi quasi (ma solo apparentemente) dimenticati o sepolti nella nostra memoria. Sono profumi, odori e sapori che non ci lasciano più.

Basta l’odore di una matita temperata dai nostri figli, il profumo di una torta o un sapore particolare per ricordaci la nostra famiglia d’origine e l’atmosfera quotidiana e  dei giorni di festa.

Assale una nostalgia di quello che è stato e a volte ci salgono le lacrime per “un particolare ricordo”.

Se abbiamo bei ricordi vissuti, questi costituiscono un bagaglio che ci accompagnerà sempre.

Ma se per alcuni l’odore dell’infanzia è acre, se ha lasciato profonde ferite?

Ci serve lo stesso, ma non per un uso vittimistico, ma solo per ricordare che finchè c’è vita, si può sempre girare pagina e ricominciare una nuova vita, se lo vogliamo.

9 giugno sabato

Aloha

Nella lingua hawaiiana, è una forma di saluto che corrisponde la nostro ciao, arrivederci (alo- presenza dello spirito, ha – spirito della vita)  ma che nel suo significato spirituale più profondo significa Amore incondizionato, pace, compassione, misericordia. La parola deriva da “halo” – presenza dello spirito e da halo – sprito della vita; la fase tradotta compiutamente significa “il respiro della vita sia con te”.  Una parola che esprime armonia, amore, gentilezza, equilibrio, generosità, gioia e qualunque aspetto ed elemento positivo.

Quando salutiamo qualcuno con aloha, il messaggio che gli rivolgiamo è: “lascia che l’energia di aloha ci unisca, fluisca tra di noi e ci guidi”; quando invece lo utilizziamo nel senso di arrivederci significa: “che l’energia di aloha sia con te e ti protegga”.

10 giugno domenica

Ecumenico

E’ una parola ricercata, poco nota e poco utilizzata, che significa generale, diffuso, universale   ma  rimane solitamente  legata ad un uso strettamente religioso in ambito cristiano: basti pensare al concilio ecumenico.

Questo termine se però lo osserviamo nella sua matrice  greca, cioè da   “ekouménos”, che significa “terra abitata, notiamo come il significato sia bello veramente, in quanto esprime la sua espansione e diffusione  che arriva sino a dove c’è gente (nelle terre abitate), senza esclusione di nessuno. In questo significato, di comprendere, accogliere e certamente non escludere, si evoca anche il senso della pace, perché il significato è quello di comprendere tutti, di avvicinare. Infatti si parla anche in tal senso di diritti umani come ecumenici, ovvero universali e di ecumenismo religioso  e nel senso di avvicinamento tra religioni che presentano elementi simili tra loro.

Attualmente, la tecnologia ci avvicina molto nella vita quotidiana ed ha un largo uso nel senso di globale, generale ed universale . Quindi da ciò discende che tale uso è assolutamente appropriato.

5 giugno martedì

Conosci te stesso

Questa frase espressa in lingua greca si trova incisa sulla facciata del tempio di Apollo a Delfi, è stata fatta propria da Socrate ed è stata e tutt’ora lo è, uno dei perni dei sistemi  filosofici nel corso dei tempi, che va al di là degli orizzonti socratici.

Nell’originale significato attribuito a Socrate ed ai pensatori greci, avevo il senso di un’esortazione all’uomo di rendersi consapevole della propria finitezza, dei propri limiti e delle proprie imperfezioni senza avere la presunzione di eguagliare la divinità. Col tempo il significato ha assunto un respiro più ampio, in quanto comprende la capacità dell’uomo di conoscersi veramente, nel proprio intimo, nelle proprie fragilità, nei propri reali desideri, mettendosi in ascolto del vero sé, con luci e ombre e  che spesso viene mascherato dalle sovrastrutture che la società con le sue aspettative e con i suoi codici impongono.

Solo quando assumiamo consapevolezza di noi stessi affrontando i nostri limiti, possiamo finalmente la nostra “cecità”.

4 giugno lunedì

La contestazione del  ’68

Cosa è rimasto?

Sono passati esattamente 50 anni da quando scoppiò in tuta Europa e in Italia il movimento di ribellione studentesca che si associò ai movimenti femministi e  alle lotte operaie del ’69 e degli anni ’70,  il cui fulcro fu in generale  la rivolta contro il principio dell’autorità e contro il sistema elitario dell’istruzione ( di cui una frangia di dissenso   cattolico rappresentata da Don Milani e  contro l’autoritarismo accademico (i baroni) fu un movimento pacifista che si oppose  alla guerra,  alle regole imposte dalla società,  (uno dei motti era “vietato vietare), alla tradizione, al passato, alla disciplina, ad ogni forma di rispetto che veniva letta in termini di ipocrisia.

Come ogni movimento, non deve essere né mitizzato, né demonizzato , perché presenta luci  e ombre contemporaneamente.

Certamente ha creato nuove aperture in ambito sociale e culturale, il varo del statuto dei diritti dei lavoratori, il nuovo diritto di famiglia che resero il nostro Paese un modello avanzato a livello europeo, la diffusione a livello generale della possibilità dei consumi agli strati sociali meno abbienti, con un maggiore possibilità di  fruizione del tempo libero dal lavoro. Nel  contempo il passaggio da una società prevalentemente agricola ad una società industriale di massa, portò a contestare i punti fermi di una cultura e di una società ritenuta borghese, mettendo in discussione strutture ed istituzioni come la famiglia, la scuola, la politica,  la sessualità, che portarono  a forti scontri generazionali senza una vera e propria creazione di nuovi e validi punti di riferimento, in nome di un mal interpretato concetto di libertà, sganciato dalle imposizioni sociali.  Purtroppo questo lo osserviamo negli strascichi subiti dalla società attuale e principalmente dai giovani che  si trovano smarriti e senza punti precisi di riferimento che cercano altrove, in guide di dubbia moralità o nella falsa illusione di vivere nel presente, senza pensare al domani, e nel soddisfacimento immediati dei desideri e dei bisogni, aborrendo qualsiasi forma di sacrificio, nell’illusione di una libertà, che tale non è, al di fuori della famiglia, che purtroppo ha subito  cambiamenti tali da renderla a propria  volta disorientata, incapace di ritrovare  trovare un nuovo equilibrio.

3 giugno domenica

Picnic

Con queste belle giornata di primavera, parlare di picnic significa parlare di gite fuori porta all’aria aperta dove al centro sta la convivialità e la condivisione di un pasto assolutamente informale e facile da preparare ,che però non trascura il relax e l’abbandonarsi ad un clima rilassato da gustare senza fretta.

Una curiosità linguistica: questa parola inglese deriva dal francese “piquenique” che in italiano possiamo tradurre come spilluzzico, ovvero qualcosa di piccolo da spilluzzicare. Questa usanza che prende campo nell’800, è legata all’usanza mondana di uscire dai palazzi per fare delle belle e spensierate passeggiate all’aria aperta per poi trovare ristoro con il  cibo preparato da ogni ospite e messo a disposizione degli altri conviviali.

 

1 giugno venerdì

Mistero della vita

La vita di un essere umano, di un animale, di una pianta ma anche le cose inanimate come una pietra, una montagna, l’acqua di un lago, del mare di un fiume, sono di una tale perfezione ognuna nel proprio ambito che anche la scienza con la sua evoluzione e i suoi progressi spiega sino ad un certo punto. Come fa una cellula ad unirsi alle altre e  a diversificarsi e a creare veri capolavori?

La scienza studia, approfondisce, fa scoperte impensabili, ma c’è sempre qualcosa di inafferrabile e indimostrabile, che rimarrà un mistero e che solo la Fede in Qualcuno di superiore  potrà farci cogliere ma non dimostrare pienamente con la nostra logica “umana”.

2 giugno sabato

Canaletto e la la magica Venezia

 

Una maniera di conoscere la Venezia del tempo che fu è attraverso la sguardo del “Canaletto” ovvero di Giovanni Antonio Canal, celebre pittore del 700 che ebbe non solo una predilezione nei confronti della città lagunare, ma ebbe la capacità di rappresentarne l’anima pulsante permettendo allo spettatore di avere l’impressione di esserne calato nella sua vitalità quotidiana. di Venezia. Le sue pennellate di colore vanno al di là della perfezione tecnica , sembrano avere le caratteristiche della fotografia che immortala momenti di vita vissuta facendo dell’autore un cronista del suo tempo.

Fermarsi davanti alle sue tele significa fare un salto indietro nel tempo per essere partecipi di una nostalgica atmosfera ormai dimenticata perché a vera misura d’uomo.

28 maggio lunedì

Meghan ed Harry

Lo scorso 19 maggio un po’ tutti abbiamo vissuto virtualmente  la favola del matrimonio del fratello dell’erede al trono d’Inghilterra che rompendo tutti gli schemi del passato ha condotto all’altare la sua fidanzata.

E’ stato un matrimonio molto coinvolgente perché al di fuori del rigido protocollo della Corona inglese, quello che a mio avviso sembra avere prevalso è stato  l’amore tra gli sposi che si poteva cogliere negli sguardi e nelle frasi che si scambiavano con molta complicità.

Al di là delle origini di lei , per nulla blasonate, di un suo  precedente matrimonio e di altri aspetti familiari e personali, che mai e poi mai ne l’avrebbero resa la moglie adeguata per il  nipote della regina d’Inghilterra, l’evento ci ha fatto sognare in quanto ci dice che le favole possano accadere a tutti. Ed in ogni caso quando l’amore prevale e si mantiene nel corso tempo è sempre una favola.

Quindi non possiamo che fare auguri agli sposi … e che la loro favola continui nella quotidianità.

29 maggio martedì

Dieta

La parola dieta deriva dal greco “daita”, modo di vivere, stile di vita, abitudine, e dal latino “dies” giorno, giornaliero.

Questo termine ai nostri tempi lo abbiamo snaturato dal suo vero significato originale, riducendolo ai regimi alimentari restrittivi, che per un periodo limitato vengono assunti soprattutto in vista della fatidica “prova costume”.

Però questo termine coniato già dai nostri saggi progenitori, indicava lo stile di vita che “sine die”, ininterrottamente costituivano uno stile di vita giornaliero che coinvolge l’uomo nella sua totalità e nei suoi vari aspetti quotidiani ovvero alimentazione, esercizio fisico, relax, per armonizzare corpo. mente e spirito.

Dieta, se proprio vogliamo considerarla nel suo aspetto “dimagrante” ,  è anche quella interiore che ci alleggerisca dai cattivi sentimenti e dalle negatività che spesso accumuliamo senza rendercene conto e che appesantiscano il nostro spirito. Arricchiamoci ed “ingrassiamo” del buono e del bello che ci circonda.

30 maggio mercoledì

Filosofia e gioco

Si può fare una csa così seria come la filosofia giocando?

Certamente si! Intanto partiamo dal presupposto che tutti noi giornalmente, quando ci poniamo problemi e cerchiamo le relative soluzioni, scervellandoci oppure riflettendoci su, anche per le questioni apparentemente “banali del quotidiano, filosofeggiamo, solo che non ce ne rendiamo conto. Perché allora non farlo in maniera consapevole al di là di quello che si studia al liceo, stimolando i bambini a farlo sin dalla più tenera età sotto forma ludica?

Basta portare in giro i nostri bambini e ragazzi per musei, parchi e laboratori, facendo in modo che guardando ed anche  toccando i vari oggetti e materiali, oppure le fogile se siamo in bosco o in parco, si stimolino  a porre domande e formulare le prime riflessioni, dalle quali nasce un proprio pensiero ( non è forse  questa la filosofia?). Si sviluppa il senso critico, si formulano le prime domande sul significato di morte, bellezza, verità, si impara a riconoscere le proprie emozioni, sia quelle positive, (gioia,, felicità, contentezza..), si quelle negative (rabbia, dolore, tristezza…), imparandole di conseguenza a gestirle ed a porsi in una sana relazione con gli altri.

Si sviluppo capacità di comprensione e di interpretazione dei fenomeni e della realtà che ci circonda,  si sviluppa capacità di analisi, di sintesi, si avvia anche la creatività e la capacità di “problem solving”.

Tutto questo è fare filosofia.

31 maggio giovedì

Cuore

Voglio vivere col cuore, voglio lasciare parlare lui, al di là di ogni logica, al di là di quello che la ragione e la logica imporrebbero. Al di là del fatto se posso sbagliare a dare fiducia e importanza a ciò che poi mi potrebbe deludere. Imparerò in ogni caso,  ma sarò a posto con la coscienza e con me stessa. Questo è importante.

Se tutti noi vivessimo con un pezzettino di  cuore in più , questo  pezzettino renderebbe il mond un pizzichino migliore.

27 maggio domenica

Erice

Delizioso borgo medioevale, sito sul Monte S. Giuliano, dal 1934, denominato Monte Erice,ricco di strade, stradine e panorami mozzafiato da quali ci si affaccia sulle saline di trapani, sulle Egadi, scorgendo addirittura nelle giornate di cielo cristallino, la costa d’Africa.

Secondo il greco Tucidide fu fondata dai Troiani che fuggendo dalla loro terra ha trovato rifugio nel Mar Mediterraneo, spingendosi fin sopra il monte, dove si sono mescolati agli abitanti del luogo, dando successivamente luogo alla popolazione degli Elimi. Fu conquistata dai Cartaginesi fino ad arrivare ai Romani che la considerarono un posto di rilievo e lì vi venerarono “la Venere Ericina”, corrispondente della dea greca Afrodite.

Successivamente arriva il periodo Normanno – Svevo, a cui deve l’originale nome di Monte S. Giuliano, e  che vede una nuova fioritura conquista grazie ad una riedificazione della struttura del paese ed ad una nuova ricostituzione della popolazione.

A testimonianza del periodo  ci sono tante chiese, conventi  ed edifici civili di stile signorile, che costituiscono tra le più importanti mente turistiche.

Passato il periodo normanno si succedono una serie di dominazioni ( Angioina, Aragonese, Spagnola, Asburgica, Sabaudia, Borbonica), dopo di che segue le sorti della Sicilia, con l’annessione al Regno d’Italia ad opera di Garibaldi e dei Mille.

A prescindere dalla storia e dagli eventi che hanno caratterizzato questo angolo di paradiso, basta affacciarsi dalle sue  meravigliosi terrazze  per tuffarsi nell’immensità del creato.

 

26 maggio sabato

Uno Sguardo alla nostra città

Via Libertà

Il nostro salotto di Palermo

 

Non tutti sanno che il nostro salotto di Palermo, via Libertà un tempo si chiamava “via della Favorita” .Essa idealmente è suddivisa in 5 segmenti: il primo parte subito dopo la piazza Politeama fino a piazza delle Croci, il secondo tratto arriva sino a piazza Alberigo Gentili, e partendo proprio da  qui scorre il terzo tratto sino al Canale Passo di Rigano (che raccoglie le acque dei piccoli affluenti del fiume Oreto), all’incirca all’altezza dell’attuale via d’Annunzio,  arrivando  all’incrocio con via Lazio dal quale si articola  l’ultimo tratto, quello più moderno, che si conclude a piazza della Statua, detta anche Piazza Vittorio Veneto,

 

L’idea che porta alla realizzazione di questa via si ha alla fine del 1700, ad opera del pretore Regalmici, che intendeva collegare l’antico nucleo della città con il porto, pensando di creare un’unica strada che giungesse  sino alle falde di Monte Pellegrino.

 

 

Nella prima metà dell’ ‘800 si concretizzò la realizzazione del progetto viario, ma la via era ancora una strada che scorreva tra i poderi della famiglia Ventimiglia ,il cui complesso era conosciuto con il nome ” Parco del Firriato dei Villafranca” (firriato significa recintato). Si trattava del più grande parco, non solo della città ma anche della Sicilia, che venne realizzato in una grande area di terreno incolto ad opera del giovane Principe di Villafranca  che nel 1710  creò un bellissimo giardino ricco di piante e fiori che oltre ad essere ammiratissimo da parte delle famiglie nobiliari che lo frequentavano, dava tanto lavoro alle famiglie dei dipendenti che lavoravano presso i Villafranca. Il parco aveva una recinzione che si estendeva tra la Piana di Santa Oliva, comprendente l’attuale zona in cui sorge la Chiesa San Francesco di Paola, piazza Castelnuovo, piazza Politeama, corso Scinà sino alla zona Ucciardone (borgo Santa Lucia) e piazza Croci (ad esclusione del terreno che ospitava l’omonimo Istituto delle Croci). San Francesco di Paola si collegava a piazza delle Croci attraverso via Villafranca,  una strada, ai tempi, tortuosa, della quale è rimasto un tratto che dalla via Spaccaforno arriva all’attuale via Marchese Ugo.

Le vicende del” Firriato” avranno il loro culmine  intorno al 1778  quando Palermo inizierà la sua espansione al di fuori delle mura cittadine  con la realizzazione di una strada al di là di via Maqueda che prenderà il nome di via Ruggero Settimo.

Con la sua realizzazione, quindi, parte del “Firriato” sarà sottratta a vantaggio  di un allargamento de tessuto cittadino.

Il nome via Libertà risale al 1848 quando scoppia la rivolta contro i Borboni che porterà all’instaurazione di un governo provvisorio che per conquistarsi i favori della cittadinanza si fece fautore dei lavori di allungamento della via Ruggero settimo con la costruzione della “ via Libertà”, così chiamata per quell’ideale di libertà incarnato da un governo senza re, anche se appunto per un breve periodo, poiché dopo pochi mesi rientrarono i Borboni, che presero a cuore il progetto di costruzione della nuova strada, alla quale però diedero il nome di Via della Favorita, in onore della Reale Riserva di Caccia, “la Favorita”,   molto cara a Re Ferdinando. Sarà dopo il periodo borbonico che la strada si riapproprierà del suo attuale nome. Intanto con la realizzazione nel 1877 del Teatro Politema e della omonima piazza che  verranno realizzati gli impianti di illuminazione e l’abbellimento con panchine e platani, il cui stile  tutt’ora permane.

Questo costituisce la premessa per l’importante evento  dell’Expo, l’Esposizione Nazionale, svoltasi a Palermo nel 1891- 1892 e per la costruzione lungo l’asse viario delle nuove  ville che nel nuovo secolo daranno il via  allo stile  Liberty il c.d. periodo della “Belle Epoque”.

Alla fine della strada verrà realizzata la “Statua della Libertà che sarà completata nel 1911, con lo scopo di commemorare  l’annessione della Sicilia al Regno d’Italia; con l’avvento del Fascismo nel 1931 il monumento servì a commemorare i caduti della Prima guerra mondiale e si progettò la costruzione del colonnato che la circonda.

Purtroppo la bellezza della via Libertà fu fortemente compromessa quando negli anni ’70, con il c.d. Sacco di Palermo, si demolirono tanti gioielli Liberty per fare posto alla  nuova concezione edilizia prevista dal piano regolatore, che intendeva demolire il “vecchio” per dare  spazio al nuovo con lo scempio che ne seguì e di cui tutti noi abbiamo conoscenza.

22 maggio martedì

  1. Rita

La Santa dei casi impossibili

Il 22 maggio, giorno della sua morte,  si ricorda e celebra con devozione da parte di tantissimi fedeli, Rita da Cascia, emblema dei casi impossibili, e in particolar modo, protettrice della pace familiare e sociale.

Ricordiamo in breve che a soli 18 anni andò  sposa d un giovane ufficiale, molto violento, dal quale ebbe due figli e dal quale  subì durante la vita coniugale numerosi maltrattamenti. Rita però con tanta pazienza riuscì a limare il suo carattere e lo convertì. A causa di una serie di ostilità politiche, che lo videro a capo di una serie di faide con altre famiglie, venne ucciso. I figli tentarono vendetta contro gli assassini ma morirono probabilmente a causa della pesta. Fu allora che Rita tentò di entrare in convento per potersi dedicare interamente al Signore. Prima di potervi fare definitivamente parte, fu più volte rifiutata, pare a causa delle ostilità da parte di altre monache imparentate con gli assassini, per cui vedendo la sua ferma intenzione le fu chiesto prima di fare in modo di riappacificare la sua famiglia con quelle degli assassini.

La Santa viene rappresentata con la spina e con la rosa, che rappresentano il vissuto di tutti noi, che è  ovvero costellato da ferite e dolori (la spina) e dalla speranza di rinascita (la rosa e particolarmente i petali che nascono dai boccioli).

23 maggio mercoledì

Alfie

Alfie il bimbo britannico morto per la decisione di sospendere le cure, staccando i macchinari per la  decisione del  governo britannico di interrompere le costose cure che costituivano secondo il loro giudizio  accanimento terapeutico, senza dare alcun risultato, continuano a far discutere soprattutto per la decisione di non permettere ai genitori di fare curare, su proposta dell’Italia  il bimbo presso le strutture ospedaliere italiane  che avrebbero sostenuto le spese.

Anche il Papa si è espresso in proposito senza alcun riscontro positivo.

Cosa è giusto? Io penso sempre che il diritto alla vita deve essere sempre al primo posto in ogni caso.

24 maggio giovedì

Letteratura oggi

Si sa la letteratura studiata sui banchi di scuola non viene apprezzata per come si dovrebbe perché l’obiettivo è quello al massimo di superare l’interrogazione. Sembrano così ostici  e così lontani dai nostri ragazzi  grandi autori come Dante, Petrarca, Ariosto etc…

Comprendendo questo e ponendosi l’obiettivo di fare interessare i ragazzi maggiormente, di recente una  professoressa, docente di italiano e storia  di un istituto superiore di Spoleto, ha avuto l’idea di coinvolgere, anche e tramite i social  i suoi studenti in un progetto che comparasse i versi dei nostri autori del passato con i versi dei brani più noti ai ragazzi di cantati e scrittori  di oggi. Ne è nata una bella sfida che ha portato a comprendere come l’amore, le gioie, i dolori e le passioni  di cui  la vita ci fa fare esperienza , sono stati vissuti ed affrontati da tutti. Questo ha incuriosito i ragazzi che hanno condiviso l’idea che sentimenti e stati d’animo sono comuni a tutte le epoca e costituiscono un codice universale  che a suo tempo hanno rappresentato gli autori del passato

Una bella dimostrazione che passato e presente non sono mondi inconciliabili.

25 maggio venerdì

Aspettative

(Sindrome di Ronaldo)

Per i figli si vuole il massimo e si nutrono tante aspettative nei loro confronti. Spesso però si va oltre e si forzano, più che stimolare, verso attività che dovrebbero esere di svago e divertimento ma che diventano a causa dei genitori fonte di stress.

I psicologi hanno coniato il termine di sindrome di Ronaldo ( il famoso goicatore) per descrivere il fenomeno per il quale soprattutto nell’ambito sportivo e principamente nel calcio i genitori vedono dei potenziali campioni nei loro figli, spingendoli a dare il massimo ed a competere in modo esagerato. Addirittura se le cose non vanno come sperato si tende a colpevolizzare oltre che il figlio anche la persona che li segue che non viene reputata all’altezza.

Ogni eccesso non va bene, anzi è controproducente, quindi giusto stimolare i nostri ragazzi ed  interessarli in qualcosa di nuovo, ma con le giuste accortezze.

21 maggio lunedì

Televisione e cultura –

(Due mondi diversi ma non incompatibili)

C’è la comune idea che televisione e cultura difficilmente vadano d’accordo.  Certamente alcuni programmi proposti sono alquanto discutibili e diseducativi, ma altrettanto vero è che ce ne sono di  vari, che oltre ad essere istruttivi sono anche divertenti ed avvincenti per tutte le fasce d’età.

Il pubblico è indubbiamente variegato ma sta ai produttori ed ai responsabili avere la cura di proporre programmi che oltre ad intrattenere facciano una informazione che “formi” nel vero senso della parola. Programmi che divertendo contribuiscano ad una elevazione del livello culturale delle persone e nello stesso tempo facciano crescere la capacità di apprezzare la bellezza e i valori propri di una esistenza “umana” dando spazio ai fatti che giornalmente accadano nel mondo  anche dando quelle buone e belle notizia che spesso fanno “meno notizia” rispetto a quelle drammatiche delle quali è giusto ad ogni modo prenderne consapevolezza.

20 maggio Domenica

Prime comunioni

Maggio, tempo di Prima Comunione. Una tappa,per un cattolico, di fondamentale importanza, in quanto il bambino, dopo un periodo di preparazione con la frequentazione delle lezioni di catechismo e con la confessione, si accosta per la prima volta al sacramento dell’Eucaristia, ricevendo il Corpo di Cristo. Da questo momento si avvia per il fanciullo un percorso di fede che sarà completato con la  conferma data dalla Cresima.

Purtroppo il valore autentico di questo sacramento viene offuscato dall’eccessiva importanza data ai festeggiamenti, che si trasformano in avvenimenti faraonici e in motivi di ostentazione da parte delle famiglie con  lo svolgimento di ricevimenti eccessivamente ricchi e abiti pomposi, che sono l’esatto contrario di quanto deve rappresentare questa importante celebrazione. Ovviamente è giusto che questo momento importante, sia gioiosamente festeggiato con amici e parenti, ma la semplicità dovrebbe sempre contraddistinguere momenti come questi per rispecchiarne il vero senso religioso. Aspetto importantissimo è che il cammino spirituale dei ragazzi venga sollecitato e stimolato senza limitarsi a questo a questo giorno.

 

18 maggio venerdì

Critica

Sembra che alcuni l’abbiano del proprio dna e che costituisca un marchio di riconoscimento per chi non ne può fare a meno . Alcune persone  stanno male, se quotidianamente non rivolgono il loro fiume di critiche nei confronti di qualcuno o qualcosa . Non sia mai che si faccia sana autocritica!

Sembra che svilire gli altri sia lo sport preferito.

Ma analizzando il problema e parlando ovviamente di chi non riesce a tenere per costante abitudine la propria lingua a freno, che sembra perennemente disconnessa dal cervello, occorre dire che il criticare di continuo  si presenta  come una vera e propria patologia che prima di tutto fa soffrire la persona stessa che la fa,  perché spesso ci si trova davanti a soggetti che nutrono nei propri confronti una bassissima stima e un netto senso di inferiorità nei confronti degli altri, per cui devono necessariamente evidenziare gli errori altrui invadendo e giudicando le  vite altrui.

Se tutte queste energie spese  venissero invece incanalate verso la propria persona, cercando di equilibrare il proprio baricentro emotivo, rendendo la propria vita ricca e soddisfacente, non ci sarebbe più tempo per “additare e criticare  gli altri.

19 maggio sabato

Caffè

Il caffé in Italia è uno stile irrinunciabile nel quotidiano di tutti  ed è  un concetto che esprime una vera e propria filosofia di vita che solo noi italiani possiamo comprendere  pienamente.

La classica “tazzulella” a dirlo in napoletano, è la scusa per avvicinare un amico, per relazionarci con gli a altri, per esprimere cordialità, per rompere il ghiaccio e tanto altro ancora. E’ una pausa di energia che spezza le varie ore della giornata, che ricarica le energie e dà un attimo di sollievo. E’ un rituale come per gli inglesi e i giapponesi anche se meno formale e più pratico.

 

16 maggio mercoledì

Adeguarsi

Il tempo corre veloce, la società si evolve in maniera impressionante. Soprattutto per i meno giovani, è più difficoltoso mettersi al passo. Il passato non è mai da rinnegare, anzi,  anche se occorre tenere presente che  “panta rei”,  tutto scorre, per citare  un esempio di Eraclito. Pertanto, come il filosofo sostiene,  non si può mai fare il bagno nello stesso fiume, poiché tutto inesorabilmente è in costante ed eterno mutamento.

Anche noi, nel bene o nel male non siamo gli stessi di un attimo prima, per cui occorre evolversi e adeguarsi. Come lo stesso Darwin sosteneva, non è la specie più forte, ma quella maggiormente  capace di adeguarsi ai mutamenti che sopravvive più a lungo.

Non vale sostenere “ho fatto sempre così” oppure “sono sempre stato così”. Sono giustificazioni senza fondamento, per la paura o la pigrizia di crescere. D’altronde cullarsi su questo significa impedire  l’evoluzione  della società.

Adeguarsi comunque non dobbiamo intenderlo come “conformarsi”, perchè con questa accezione diamo una connotazione puramente negativa e passiva che sconfessa quanto detto sopra; invece dobbiamo intenderlo come comprendere e porsi con empatia ai vari livelli, al fin di arricchirsi interiormente  e non cristallizzarsi sulle proprie e vecchie abitudini. abitudini.

17 maggio giovedì

Esoterismo

“Esoterico” deriva dalla parola greca antica ἐσωτερικός (esotericos), derivato a sua volta  da ἐσώτερος (esoteros, interiore), contrapposto a exoteros (esteriore).

In senso ampio il termine esprime la capacità di accedere a ciò che è più intimo ed interiore andando al di là di ciò che appare all’esterno. In tale accezione ogni religione avrebbe una componente esoterica da cui ha tratto origine e spunto, basando  il suo nucleo primario a partire dal quale si sono costituite le varie  forme  religiose: come un albero i cui rami  rappresentano le diverse concezioni che si agganciano e trovano energia dal tronco e dalle radici che lo sostengono.

Possiamo dire che ogni pensiero religioso può presentare una componente più intima ed interiore ed un’altra che invece viene trasmessa all’esterno.

L’esoterismo ha attualmente un concetto poco positivo in quanto viene posto in relazione ad una dimensione occulta e magica che arriva anche a parlare di un essoterismo cristiano che però può portare a delle derive pericolose poiché  ci sono formulazioni di pensiero che costruiscono un cristianesimo ”su misura” in cui prevalgono libere interpretazioni di stampo intellettuale e  filosofico che si discostano dalla vera essenza della fede che deve avere come unico riferimento la”Parola di Dio”. Si arriva anche ad una esteriorizzazione della fede con espressioni di tipo devozionistico,  come ad esempio feste e processioni,  che rassomigliano a delle ritualità pagane che non hanno nulla a che vedere con la fede nei confronti del Santo, come anche  le cosiddette catene (di Sant’Antonio, di Santa Rita etc..), che si trasmettono tramite posta elettronica intimorendo chi le riceve, di subire sciagure e negatività. qualora non vengano trasmesse ad un tot di persone.

La vera fede, ricordiamolo, non ha nulla a che vedere con tali pratiche che molto si avvicinano alla superstizione.

 

15 maggio martedì

Mamma

Il mese di maggio è per eccellenza dedicato alle mamme.

E’ il ruolo  più difficile di tutti in quanto mai come al giorno d’oggi che le donne assumono nella società vari ruoli che riescono ad adempiere in maniera pressoché perfetta, spesso lo fanno in maniera riduttiva limitando l’impegno in famiglia e non assicurando la costante presenza nelle fasi di crescita dei figli. Ovviamente non è la quantità del tempo ma la qualità che a loro  si dedica che è importante.

Non ci sono corsi o master che tengano, che possano insegnare ad essere madre, ma solo l’amore che è ciò che in ogni ambito della vita  muove tutto. Per cui a prescindere dal ruolo lavorativo  svolto,  da quello di operaio a quello di manager, il vero successo, qualora si scelga di costruire una famiglia  e avere dei figli,  occorre ricordarlo sempre, è la sana presenza della madre e del padre che non è  da riservare solo ai momenti liberi,  ma da svolgere giornalmente al fine di arginare le numerose problematiche legate ai ragazzi  a cui purtroppo si assiste ai tempi attuali .

 

14 maggio Lunedì

Ave Maria

Qualche giorno fa ho letto un bell’ articolo sul quale Papa Francesco spiegava il significato, spesso poco conosciuto, di questa bella preghiera che tutti noi eleviamo alla nostra Mamma Celeste:

Piena di grazia – perché prescelta da Dio, tramite l’Angelo Gabriele, come madre di Gesù e liberata dal peccato originale.

Il Signore è con te– per il compito per il quale è stata scelta. Ma vale per ognuno di noi a livello spirituale quando accogliamo la parola di Dio nel nostro cuore.

Tu sei benedetta tra le donne – Il compito affidatole  Maria lo ha vissuto nella fede, tra le varie incombenze quotidiane come una normale donna.

E benedetto il frutto del tuo seno Gesù – In quanto concepita prima nella fede e col cuore, quindi a livello spirituale, e poi a livello fisico.

Santa Maria Madre di Dio – in quanto con la sua grazia e con il suo esempio di disponibilità alla volontà di Dio, ci aiuta  a manifestare e annunciare la nostra fede.

Prega per noi peccatori – Come spiega Papa Francesco deve intendersi nel senso di affidarci alla via che lei indica a noi umani peccatori, se la sappiamo ascoltare.

Adesso e nell’ora della nostra morte – Questo affidarci a lei deve avvenire durante la nostra vita, con la capacità di accoglienza, di perdono,  alimentando speranza e fiducia, che ci porteranno alla fine del nostro percorso terreno verso il Cielo. Ogni “si” che diciamo a Dio, è un passo in più

13 maggio domenica

Maggio

Maggio il mese più profumato dell’anno, dei fiori e delle rose per eccellenza. Mese in cui il primo calore delle giornate ci regala un anticipo di estate.

Il mese dedicato a tutte le mamme e in particolare  alla Madonna.

La tradizione popolare di dedicare questo mese a Maria, affonda le sue radici nel medioevo, nei versi di Alfonso , re di Castiglia che nei suoi versi così celebrava Maria:” «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via (…) ».. Come alle donne venivano offerti fiori, così alla Madonna si omaggiavano i rosari, la cui attinenza con i fiori è evidente. E se anticamente si celebravano i riti e le devozioni alle Dea pagana primavera, adesso il tutto è stato trasferito alla nostra Mamma celeste.

12 maggio sabato

Proverbio

Tanti sono i proverbi, ovvero le massime espresse in rima, a carattere popolare che esprimono in maniera concisa e sintetica delle verità (quantomeno ritenute tali), dettate dall’esperienza, che spesso hanno dei validi insegnamenti.

Frutto dell’esperienza popolare , sono considerati un condensato di “filosofia spicciola”, che nascono da luoghi comuni ma anche da concretezza e da esperienze quotidiane di vita o derivate dai cicli della natura. In ogni caso costituiscono un patrimonio culturale di matrice popolare, testimonianza del passato, e una miniera di informazioni costituite  da usi, costumi e leggende che affondano le loro origini nella notte dei tempi , ma che tutt’ora possono costituire validi spunti anche per noi ”uomini di oggi”.

Una curiosità: lo studio dei proverbi prende il nome di “paremiologia”, dal greco “pareimios – proverbio  e logia.

11 maggio venerdì

Rimpianto

E’ quel sentimento di rammarico per avere fatto o non fatto qualcosa che si sarebbe potuta fare e non si è fatta. Ne deriva al ricordo una tristezza e una nostalgia grande.

Purtroppo il passato non si può cambiare e addolorarsi non porta a nulla. Indubbiamente i nostri trascorsi negativi se pur dolorosi ci insegnano qualcosa.

Ricordiamoci che il passato no torna più, il futuro ha da venire, ma quello su cui possiamo incidere è il momento presente. Quindi non rimuginiamo su ciò che non è stato ma lavoriamo, ora su quello che possiamo costruire.

9 maggio mercoledì

Astratto

Ciò che non si tocca e di cui non si ha esperienza diretta con i cinque sensi, ciò che viene confinato al mondo dei sogni o alle elucubrazioni dei poeti che vagano con la mente in un mondo loro staccato dalla realtà, o agli artisti in genere quali musicisti e pittori,  anche se le loro percezioni e intuizioni sono  tali da potere dare una rappresentazione dell’uomo e della realtà interiore e concreta che si trova a vivere.

L’uomo tende a dare più valore a ciò di cui può avere conoscenza diretta, ma la vita e le cose importanti dell’uomo non sono solo cose tangibili ma cose che si manifestano e si esternano in vari modi. Basti pensare alla forza del pensiero, di un’idea, di un sentimento, di un’emozione, che non si toccano e non hanno nella loro origine  un valore commerciale. Ma la loro potenza è tale che possono  costituire una vera e propria rivoluzione.

10 maggio giovedì

Arcadico

Per  riprendere un pochino la tematica dell’”astratto, mi viene in mente il termine arcadico o bucolico che tanto ha influenzato nel passato tematiche letterarie e poetiche incentrate su mondi campestri , dove la natura ha un ruolo centrale , circondata da figure di pastori e di divinità che rappresentavano un mondo ideale, per tale motivo ritenuto, frivolo e senza contenuto dai letterati che ritengono opportuno che l’uomo non si stacchi dalla realtà e dalle sue contingenze. . Vero che quello celebrato dalla poesia arcadica è un mondo perfetto ed idilliaco, irreale e pieno di suggestioni,  ma non forse vero che l’uomo ha necessità di sognare e di rappresentare mondi lontani dagli affanni e dalle tristezze?, Anzi dire che l’uomo moderna ha l’assoluta necessita di sognare e di evadere con la fantasia e quindi sognare.

8 maggio martedì

Per gli  occhi della gente

Quanto energie sprechiamo per falso perbenismo, per salvare le apparenze, per costruirci un’immagine di perfezione davanti cosicché gli altri non possano parlare male.

Il pensiero, per fortuna non di tutti, è:  “Che penserà mai il vicino, il collega, l’amico, di me se faccio questo o  quell’altro?

Così si vive ostaggio di se stessi e degli altri e prigionieri delle convenzioni sociali, salvo poi che per realizzare i nostri interessi siamo capaci di cattiverie, ipocrisie e falsità.

Viviamo allora secondo il nostro vero sentire; il che ovviamente significa sempre rispetto dell’altro e sentimenti genuini. Le ipocrisie  all’apparenza “salvano la faccia”, ma prima o poi le finzioni vengono a galla, scoprendo la persona per come è veramente. Quanta gente all’apparenza perfetta, si macchia di azioni terribili, come prossimo notare dalle cronache. Vite perfette sulle quali basta un graffio per fare crollare l’intera impalcatura.

7 maggio lunedì

Trasformazione

 Più volte abbiamo citato il celebre Panta rei” di Eraclito, ovvero tutto muta tutto si trasforma, anche se a noi non sembra e non ce ne accorgiamo.Ciò che è ora è  diverso da ciò che era un attimo prima.

Tutti noi ad un certo punto della nostra vita possiamo avvertire l’esigenza di cambiare, solo che a volte si ha paura perché si temono i cambiamenti. Il momento di trasformazione è un momento di crescita sicuramente, ma per superare la paura che spesso ci prende perché non vogliamo lasciare le nostre certezze è quello di considerare che la nostra vita è in continua trasformazione, lenta non radicale ma si evolve, si modifica e ci da la passibilità momento per momento di perfezionarci e di guardare alla nostra quotidianità, senza paura, ma con la certezza che possiamo guardare a nuove prospettive di vita che arricchiscono il nostro essere.

6 maggio domenica

Buona vita!

Ce bello dire così! E’ l’augurio più completo che si possa fare ad una persona , perché abbraccia tutto e significa: “Accetta la vita così per come è, perché è bella, e merita di essere vissuta in pieno, apprezzala è un dono, ti auguro di affrontare le difficoltà che si presentano anche quando sembra tutto buio; vivi ogni giorno con rinnovata gioia, apprezza le piccole cose e non farle passare inosservate, liberiamoci di chi non ci fa stare bene e lasciamo scivolare ciò che non ci appartiene; siamo unici e dobbiamo accettarci per come siamo, perché ognuno di noi è prezioso, accettiamo le nostre zone d’ombra che sono quelle che affrontate ci permettono di crescere, di maturare e di ricreare ogni giorno noi stessi,per ritrovare gioia, energia e serenità interiore.

5 maggio sabato

Vivendo si impara

Questo modo di dire racchiude una filosofia di vita.

Infatti sono  l’esperienza e le vicende che si vivono attraverso l’esperienza che ci insegnano tramite l’esperienza ciò che non troveremo mai sui libri di scuola.

Va da sé, di conseguenza che la saggezza degli anziani, è sempre un punto di riferimento perché è un sapere esperienziale acquisito col tempo.

I giovani corrono, hanno la presunzione di fare tutto e  subito, ma la strada da percorrere è tanta, e fermarsi o quanto meno rallentare è un obbligo, per assimilare ciò che si sperimenta.

Come recita un antico proverbio africano, ”il giovane è veloce, ma è l’anziano che conosce la strada”.

4 maggio venerdì

Biotestamento

Se ne parla tanto in questi ultimi, ma non deve confondersi con l’eutanasia. Il biotestamento infatti consiste in una dichiarazione anticipata della propria volontà, fatta tramite atto pubblico o scrittura privata autenticata, con cui la persona da disposizioni del modo in cui intende che si proceda in determinate ed eventuali fasi della vita, qualora sia costretto da una  o più patologie a sottoporsi a trattamento medico sanitario, a causa di malattia invalidante che rende impossibile  esprimere la proprio volontà a causa dell’ incapacità di intendere  e di volere.

La volontà del paziente potrebbe coincidere con l’eutanasia, che prevede la sospensione di qualunque trattamento medico evitando il cosiddetto accanimento terapeutico e giungendo così alla morte,

Va da se che le implicazioni morali che ne derivano sono molteplici e di non facile soluzione in quanto il confine tra togliere deliberatamente la vita e sospendere le cure è molto sottile.

3 maggio giovedì

Razzismo

Ai giorni nostri si assiste purtroppo sempre più spesso ad episodi di razzismo legati ad una intolleranza di natura sociale rivolti  nei confronti di chi ha una diversa visione religiosa, politica, e purtroppo,  verso chi ha addirittura una fede sportiva diversa. A ciò si associa anche la xenofobia,  ovvero l’avversione a chi appartiene ad una razza diversa ed ha diversi usi e costumi. Queste visioni distorte, sono fomentate da coloro che tentano, attraverso pseudo teorie scientifiche , di persuadere che le razze diverse da quella bianca, siano inferiori,

Purtroppo l’arroganza di chi si ritiene superiore, accompagnata alla paura, anche se non lo si vuole ammettere, del “diverso”,  non accetta che l’arricchimento, sia a livello personale che a livello sociale, avviene quando gli elementi delle diverse culture, si accolgono, si amalgamano  e si condividono reciprocamente. E’questo che porta all’evoluzione. Al contrario più si alzano barriere, più ci si isola, e di conseguenza, si tende a rinchiudersi sempre più  in un proprio mondo che con l’andare del tempo diventa sempre più asfittico.

30 aprile lunedì

Siria

Le ultime notizie di questi giorni su quello che sta succedendo in Siria sono estremamente sconfortanti,  perché quello che spaventa tutti è che ci possa essere un ritorno di forti ostilità tra  Usa e Russia che porterebbe uno scompiglio a livello europeo. Il tentativo è di portare Assad a rinunciare all’utilizzo delle armi chimiche ma le domande che ci si pone è se si riuscirà nell’intento oppure ci saranno ulteriori barriere che allontaneranno sempre più i processi di pace in questa zona. Fare previsioni su quello che potrà succedere è però difficile vista la complessità della situazione.

Però a prescindere dalla situazione che si sta vivendo in questa zona geografica, come pure i conflitti che coinvolgono altre parti del nostro globo, occorre dire che mai nessuna pace potrà dirsi duratura , se l’animo umano a livello singolo , cova rancore, cattiverie, arroganza e prepotenze nei confronti dell’altro. Ogni processo di pace inizia innanzitutto da se stessi. Se prima non si coltiva il proprio equilibrio, questo non lo si potrà trasmettere al nostro vicino, e così come un’onda propagatrice a tutta la società, alle nazioni e così via dicendo . Solo quando il dialogo tra le grandi potenze vedrà un confronto tra capi di stato sano ed equilibrato, perché sani ed equilibrati lo sono a livello proprio,  allora si che potranno porsi le giuste basi per un processo di pace che sia duraturo nel tempo.

1 maggio martedì

Gita

Oggi primo maggio, come le altre ricorrenze festive, è un giorno deputato al relax.

Ma approfittiamone, viste le belle giornata a fare una bella gita, che ci porti lontano dalle città e ci riconcili con la natura. Abbiamo bisogno di quiete e di alleggerire la mente, con belle passeggiate e giornate trascorse all’aria aperta in campagna , al mare, in montagna, secondo le preferenze, per ricordarci che facciamo parte del Divino e  di”vivere” in maniera umana, senza affanni almeno per qualche ora.

Vista la giornata, auguriamoci che tutti possano festeggiarla nel pieno senso del termine e che si riducano sempre più i casi di chi il lavoro non ce l’ha ancora oppure lo ha perso indipendentemente dalla propria volontà.

2 maggio

mercoledì

Testimonianza

La testimonianza è la rappresentazione che a parole, con l’esempio e in maniera pratica,  si da di eventi e fatti avvenuti e di cui si acquisisce certezza.

In ambito spirituale e religioso occorre che la fede affinché la si porti ad esempio e la si rappresenti, deve essere resa viva,  ed essere appunto testimoniata, attraverso l’esempio di amore, carità, gioia che portano come  esempio la parola di Dio e del Vangelo. Come dice Papa Francesco, mai come adesso è fondamentale il primato della testimonianza. Occorrono testimoni attendibili che con il proprio esempio di vita,  risveglino negli  gli altri l’interesse per la parola di Dio e per il Vangelo, dal quale possono scaturire gioia, e speranza per le proprie sofferenze, affinché siano esempio di consolazione nei momenti bui.

Un cristiano dovrebbe farlo sempre nella quotidianità,  principalmente con il proprio  esempio e con la capacità di sapere, con umiltà di cuore, confrontarsi con chi la pensa in maniera diversamente, ha diversi principi e  una diversa fede religiosa.

Purtroppo come dice Francesco la Chiesa ha avuto e ha la sua dose di responsabilità in questo, per cui occorre, che con l’ausilio dei singoli cristiani, torni ad assumere il proprio ruolo pastorale in linea del Concilio Vaticano II.

 

 

27 aprile venerdì

Celeuma

Alcuni giorni addietro, mi sono casualmente imbattuta nella parola “celeuma”, parola poco nota che stava ad indicare presso gli antichi greci e gli  antichi romani un canto o una cantilena cadenzata che aveva la funzione di esortare e di dare un ritmo all’attività di lavoro , soprattutto di coloro che remavano un’imbarcazione, in senso estensivo come in qualche antico testo si è rilevato, il celeuma veniva inteso come un canto allegro  che scandiva alcuni eventi della giornata, quali la raccolta

frase di ringraziamento rivolta  a Dio perché ci aiuti e ci dia lo stimolo per potere svolgere al nostro meglio le nostre incombenze giornaliere.

28 aprile sabato

Giuda

Uno dei dodici apostoli ( Giuda Iscariota) che ha tradito Gesù per trenta denari dopo avergli dato il famoso bacio, e che per  il rimorso si è suicidato, passando alla storia come il personaggio simbolo del tradimento. La sua figura è estremamente intrigante in quanto oltre alla visione della Chiesa ufficiale, I Vangeli apocrifi, cioè quelli non approvati  ufficialmente , analizzano Giuda da una diversa prospettiva, riabilitandolo dalla sua colpa, in quanto il suo fu un gesto  di obbedienza in virtù dell’esecuzione di un ordine di Gesù stesso, affinché si realizzasse la previsione del  progetto salvifico dell’umanità  tramite la crocifissione. Giuda quindi secondo tale visione è quello che merita una maggiore considerazione, addirittura l’apostolo preferito da Cristo   in quanto proprio per la particolare missione di cui è stato da lui investito, si è addossato tutta la riprovazione del mondo, che lo vede come l’apostolo indegno che si è macchiato del vile gesto del tradimento.

Ma su questo argomento ci sono altre interpretazioni e infinite perplessità sulle quali i teologi discutono.

 

 

 

29 aprile domenica

Viandante

Il viandante come suggerisce la stessa parola, è chi va per via da un luogo all’altro, attraversando a piedi  città, paesi e centri di varia estensione, attraversando campagne e luoghi  più o meno solitari i cui itinerari possono presentare difficoltà di diverso tipo con percorsi anche notevolmente impervi, trovando riparo e accoglienza in luoghi di fortuna..

Il viandante per eccellenza è il pellegrino che per raggiungere la sua agognata meta è disposto al sacrificio.

Non siamo forse anche noi dei viandanti che attraverso gli impervi sentieri  della vita , rischiando a volte  di perderci, siamo disposti ad affrontare difficoltà e sacrifici, perdendo a volte l’orientamento ma guidati dalla fede e dall’intuito pur di realizzare i nostri progetti?

 

26 aprile giovedì

Possibilità

Il bello della vita è che ci offre nuove possibilità ed occasioni. La cosa importante è evitare lo scoraggiamento e oltrepassare le paure. Come ha detto Papa Giovanni XXIII non dobbiamo lasciarci prendere dalle paure ma coltivare i nostri sogni e le nostre  speranze, non lasciarci abbattere dalle frustrazioni ma pensare che una soluzione esiste sempre; ogni essere umano ha tante di quelle risorse solo che spesso non ne è pienamente consapevole. I fallimenti danno delusione è vero, ma cadere e rialzarsi è possibile sempre.

25 aprile mercoledì  –  san Marco

Alba

Dopo la nera notte è una certezza che il sole risorgerà sempre, e illuminerà le nostre giornate, infondendo la speranza che solo un nuovo giorno potrà dare. Nessuno mai se noi non glielo permettiamo, potrà togliere la possibilità di cambiamento e di trovare la soluzione alle difficoltà.

La scala della vita è un’ardua salita, ma dobbiamo sempre continuare la salita e non fermarci, sui gradini. Ci possiamo fermare solo per qualche istante, per riflettere, meditare e prendere fiato, dopo di che dobbiamo continuare anche se i gradini in salita sono come quelli di una scala a chiocciola, alti e con curve  a volte buie. Se si vuole raggiungere la vetta ed avere una bella veduta, non possiamo fermarci a metà strada.

24 Aprile Martedì

Povertà

Quando si parla di povertà in primo luogo , si pensa alla mancanza di mezzi economici e di sostentamento.

Purtroppo la forma peggiore di povertà è quella che i nostri tempi stanno attraversando sia a livello individuale che a livello generale. Quest’ultima   altro non è che lo specchio della prima.

L’individualismo esasperato, il pensare solo a se stessi, la conseguente aridità di sentimenti è purtroppo tangibile. Nessuna ricchezza materiale potrà sostituirla. Madre Teresa infatti dice che la “povertà interiore è la più dura e profonda e si annida anche nel cuore   degli uomini stracolmi di ricchezze”.

23 Aprile Lunedì

Lunedì

Il primo giorno della settimana che tanto ci da noia perché, dopo la pausa domenicale, si ricominciano tutte le attività della settimana e inizia la corsa tra lavoro, scuola, famiglia, spesa etc.

Se però riflettiamo che ricominciare significa che ci è stata regalata  un’ altra giornata, e non è scontato, allora daremmo un valore diverso a questo povero lunedì, tanto tartassato.

Inoltre ci ricorda anche, che ogni inizio, può essere apportatore , anche nella piena routine, di novità e della possibilità di rinnovarci e di dare inizio a qualcosa di nuovo e di diverso.

Diamone quindi una chiave di lettura più positiva.

22 aprile domenica

Lavoro

Il lavoro, come recita l’art. 1 della Costituzione è un diritto fondamentale  della nostra Repubblica, e come tale dovrebbe essere garantito a tutti, poiché  è attraverso di esso che l’uomo si realizza, acquista e mantiene la sua identità e la sua dignità, partecipando alla vita del Paese con il suo contributo, relativo all’ambito lavorativo di appartenenza.

Il lavoro rende possibile la costruzione della propria autonomia e la possibilità di costruire una famiglia.

Purtroppo, attualmente, il lavoro ha assunto una dimensione di precariato, che ha reso incerto il proprio futuro, favorendo una vera e propria fuga di giovani dai propri paesi di origine, costretti quindi ad abbandonare le proprie radici.

Inoltre come lo stesso Papa Francesco ha ribadito in più occasioni, il lavoro deve essere una priorità assoluta che serve oltretutto a dare un equilibrio tra la parte attiva della popolazione e gli anziani, in quanto sarà la prima a  dovere costituire il sostegno a questi, una volta cessato di lavorare.

Ribadisce inoltre tra le priorità, la sicurezza del lavoro nel pieno rispetto della dignità della persona, e la contemporanea importanza della pausa della domenica e dei festivi, durante i quali  il lavoratore può ritemprarsi e dedicarsi agli affetti.

20 aprile venerdì
Carezza
Non sottovalutiamo quanto bene possono fare una carezza o un abbraccio. Hanno un potere curativo enorme, che vale più di mille parole. Non occorre parlare, parlerà il gesto per noi, che racchiude in sé, se fatto col cuore, un mondo di emozioni.
Una carezza è un atto consolatorio potente, contribuisce ad alleviare qualunque sofferenza, qualunque turbamento d’animo. Con una carezza, o con un abbraccio, noi diciamo semplicemente: “sono con te qualunque cosa accada”.
Non risparmiamo sui gest,i elargiamoli a piene mani, ai nostri cari, genitori, mogli, mariti, figli, fratelli, sorelle e alle persone alle quali siamo legate.

21 aprile sabato
Coraggio
Coraggio, fiducia, speranza sono il sale della vita, ci permettono di dare un senso alla nostra esistenza, di coglierne gli aspetti positivi, senza dare la prevalenza alla sfiducia e alla disillusione. A volte il tunnel della vita che si percorre sembra talmente buio, che sembra impossibile vederne la luce.
Ma coraggio nella vita è proprio questo: comprendere che le difficoltà e le delusioni non sono assolute se noi accogliamo nel nostro cuore la fiducia e la fede in Dio. Tristi sono coloro che non le posseggono perché hanno perso irrimediabilmente la bussola che orienta il nostro cammino, indirizzandoci verso la luce.
Intanto bisogna cominciare, il resto piano piano verrà da sé. Ogni viaggio, anche quello dell’anima, comincia con un primo passo, a volte anche incerto.

                                Pasqua

Se vuoi, mentre leggi, ascolta (cliccando qui sopra) il Gloria di Vivaldi.

Se vuoi, clicca sotto, e senti Branduardi, mentre leggi.

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volantino invito dipingi la pace

19 aprile  giovedì

Idealizzazione (delle aspettative)

Ci poniamo sempre degli obiettivi, dai più semplici ai più complessi, e ci mettiamo al lavoro per raggiungerli. Possono esseri i più svariati,  dalla programmazione di un viaggio ad un ipotetico futuro che riguarda noi o le persone più care.

Giusto averli e tentare di realizzarli, anzi la nostra vita si arricchisce quando abbiamo progetti sui quali lavorare.  Il punto è che spesso ci poniamo degli ideali di perfezione, o favoleggiamo nella nostra mente un certo modo in cui vorremmo che le cose avvenissero. Purtroppo nutriamo tante di quelle aspettative che poi spesso vengono puntualmente deluse. Spesso occupiamo il presente a costruire castelli in aria e impieghiamo tante energie che ci portano stress e tensioni, e alle fine non riusciamo a vivere gli eventi programmati con serenità perché ci sono sempre aspetti che non procedono come avremmo voluto. Inoltre subiamo le pressioni dell’esterno e dagli altri,  ai quali vorremmo dimostrare che la nostra è un’esistenza felice e perfetta, con l’unico risultato che le condizioni perfette da noi agognate non si realizzano e la frustrazione è assicurata.

Allora è importante che i nostri programmi ci vedano con i piedi ben piantati per terra, e soprattutto viviamo serenamente senza porci troppe aspettative. Allora si che proprio quando saremo interamente rilassati in tal senso, la vita ci sorprenderà.

18 aprile mercoledì

Namastè

E’ un antico saluto di origine indiana, che esprime gioia,  derivato dalla parola sancita “nama”, inchinarsi, salutare  e “tè”, te.  In sostanza tradotto si esprime con “mi inchino a te”, “saluto te”, fino al profondo del cuore.

Il Namastè si riconduce all’uguaglianza degli esseri viventi e alla celebrazione del prossimo, riconosciuto come espressione del divino. Questo saluto infatti si accompagna al gesto di unire i palmi delle mani all’altezza del cuore, con un leggero inchino del capo. Questo atto è la rappresentazione simbolica dell’unione di due parti apparentemente separate, il divino rappresentato dal palmo destro e il terreno rappresentato dal palmo sinistro.

Normalmente il gesto viene compiuto con l’unione delle mani all’altezza del petto, però se ci si trova al cospetto di un appartenente alla casta superiore le mani vengono giunte all’altezza de c-d. “terzo occhio”, che rappresenta l’intuizione, situato tra le sopracciglia, corrispondente alla sede della ghiandola pineale. Se invece si trova davanti ad un’autorità divina come il “Guru”le mani si congiungono sopra la testa, in segno di profonda venerazione

17 aprile martedì

Colibrì

Il colibrì è un piccolo uccello, al quale i Maya rivolgevano grande rispetto.

Il motivo è presto detto.

Secondo un’antica tradizione, un giorno in una foresta scoppiò un terribile incendio.

Tutti gli animali dimenticando rancori e rivalità si riunirono per stabilire il da farsi e

collaborare tra loro per fronteggiare la calamità .

Decisero allora che ognuno doveva  recarsi presso il fiume per prendere l’acqua in modo da spegnere l’incendio.

Il leone in particolare, vedendo il colibrì che tratteneva nel becco una sola goccia d’acqua gli chiese  cosa pensasse di fare in questo modo . Il colibrì allora, rispose dicendo che dava il suo minuscolo contributo, facendo la sua parte.

Questa storiella da un grande insegnamento: ognuno nel suo piccolo può essere di grande utilità ad una causa, facendo la sua parte piccola o grande che sia, a seconda delle proprie possibilità.

Come dice Madre Teresa di Calcutta. “Quello che facciamo è soltanto una goccia nell’oceano. Ma se non ci fosse quella goccia all’oceano mancherebbe.

16 aprile lunedì

Arrigo Petacco

Qualche giorno addietro si è spento uno dei più conosciuti giornalisti italiani, Arrigo Petacco.

Petacco, sin dai suoi esordi, ha coltivato la passione per la nostra storia dando importanza alla divulgazione dei fatti del passato per rendere conosciuti gli eventi che hanno caratterizzato le varie fasi storiche, fino  i nostri giorni,  prestando particolare attenzione anche  agli avvenimenti  meno conosciuti e prediligendo l’analisi di personaggi che erano posti dalla storia ufficiale “dall’altra parte della barricata”.

Tanti i libri da lui scritti, trai quali  la biografia di Gaetano Bresci, l’attentatore che a Monza nel 1900, uccise il re d’Italia Umberto I, la vicenda di Joe Petrosino ucciso dalla mafia nel 1909, la storia del “Prefetto di ferro”, Cesare Mori, al quale Mussolini affidò il compito di combattere la criminalità organizzata in Sicilia, le vicende della”Grande guerra” e della II guerra mondiale.

Petacco amava ricostruire le storie dei personaggi, ponendo l’accento sui particolari e sui dettagli, non perdendo mai di vista la gente comune.

Ha sempre costituito una voce fuori dal coro, trattando varie tematiche  molto contestate della nostra storia , ignorate o quanto meno poste in secondo piano.

15 aprile sabato

Angelus

La domenica alle ore 12.00 il Papa recita una preghiera “l’Angelus”, con la quale si ricorda l’incarnazione, ovvero l’Assunzione della natura umana in Cristo.

Questo momento celebrativo che prende il nome dall’inizio della preghiera”Angelus Domini nunziavit Mariae”, si inserisce nel contesto di un breve discorso che prende spunto da varie tematiche attuali di interesse nazionale, che vertono su argomenti di comune interesse quali la pace, la fame nel mondo, oppure episodi di guerra e terrorismo, e tanti altri ancora.

Un momento della domenica durante il quale il Pontefice ci spinge alla riflessione.

E’ da aggiungere che dalla Pasqua alle Pentecoste l’Angelus è sostituito dal “Regina Coeli” , una preghiera con la quale si ricorda la Resurrezione di Cristo

14 aprile sabato

Multitasking

Un vanto ( apparente ) dei tempi attuali è di sapere fronteggiare e tenere sotto controllo più situazioni contemporaneamente. Infatti ci si vanta di scrivere una mail, di rispondere al cellulare tenuto tra spalla e orecchio, impegnandoci in contemporanea ai fornelli, e via dicendo. Dopo qualche minuto perdiamo di vista l’azione iniziale, distraendoci da essa o peggio ancora dimenticandola.

Si è convinti così di ottimizzare i tempi, svolgendo in contemporanea più attività. Però la scienza smentisce in pieno, sostenendo che al contrario c’è un calo di produzione, in quanto il passare da un’attività all’altra, comporta uno spreco maggiore di energie e, svolgendo  più compiti contestualmente c’é una possibilità maggiore di errori rispetto a quanto potremmo fare impegnandoci su uno solo.

Inoltre l’essere soggetti a più stimoli rischia di abbassare il livelli di memoria e di produttività, innalzando al contrario i livelli di stress, perché si è incapaci di staccare anche in vacanza e nei momenti di pausa.

Occorre dunque riabituarci a riacquistare momenti tutti nostri, assaporandoli in piena presenza, senza distrazioni. Sicuramente ricaricheremo le batterie e saremo più produttivi.

13 aprile venerdì

Background

Questa parola inglese deriva da back “dietro” e ground “terreno”, e sta ad indicare nel suo  significato originale tutto ciò che sta dietro il palcoscenico, quindi tutto ciò che posto è posto in secondo piano. Attualmente questo termine viene usato in senso più ampio stando ad indicare tutto ciò che sta dietro ad  un determinato  contesto. Molto usato è con il riferimento alle situazioni personali, indicando il bagaglio culturale sociale e psicologico che fa da sfondo ad una determinata persona. Infatti è importante comprendere il vissuto di un soggetto, tutti i trascorsi della sua vita che hanno un’incidenza notevole sul pensiero ed il comportamento.

Tenerlo presente manifesta una sensibilità e una voglia di comprendere l’altro, il perché delle sue azioni. E’ importante per gli educatori che si trovano a dovere affrontare tante problematiche, soprattutto a livello giovanile, capire il contesto dove il ragazzo vive, che trascorsi ha avuto , che modelli ed esempi si è trovato ad avere come riferimento. Comprenderlo significa tenere conto della sua soggettività e diversità, in modo tale da poterlo instradare in maniera proficua. Sicuramente ognuno di noi ha vissuto e vive  a livello individuale esperienze diverse che  portano ad una formazione interiore prettamente personale, che  indirizza scelte e comportamenti.

Ognuno ha una storia diversa, e tenerlo presente è fondamentale.

12 aprile giovedì

Tardi

La vita scorre inesorabile, solo che non ce ne rendiamo conto. Ci sembra di avere chissà quanto tempo davanti a noi e rimandiamo , nella speranza di trovare il momento giusto. Quante cose  rimandate, quante occasioni sprecate, quante parole non dette,  gesti non fatti. Siamo troppo presi da altro, dalle cose contingenti, dal lavoro, dai doveri oppure dalla noia,  per cui dimentichiamo che non siamo immortali e che la vita è un dono che non va sprecato prima che sia troppo tardi .

La vita è una sola in tutta l’eternità, e non ci verrà più restituita.

Il tempo si porta via le cose migliori, non viviamolo con rabbia, cerchiamo di rimediare agli errori fatti, evitiamo di cadere nel rimpianto o nel rimorso, diamo valore alle persone ora, in questo momento e non “un poi”, che magari non verrà mai, perché non lo vogliamo trovare , non rimandiamo a dire ti voglio bene, ti amo.

Non aspettiamo prima che sia troppo tardi per  dare il giusto valore al tempo e viverlo con ricchezza e pienezza.

11 aprile mercoledì

Vuoto (esistenziale)

Quando si perde di vista il senso della propria vita, assale un vuoto interiore che porta ad un stato di  di frustrazione e di ansia che però non sempre si devono interpretare in chiave negativa in quanto da questo stato di disagio può nascere lo stimolo a correggere alcuni aspetti della vita che non sono più corrispondenti alla propria persona. Avere un obiettivo ed uno scopo da realizzare o per il quale lottare costituisce uno slancio vitale. Come sosteneva Nietzsche “ Chi ha un perché per vivere , sopporta quasi ogni come”. Ovvero quando si crede a quello che si vuole realiazzare si riesce  a sostenere anche la fatica.

Purtroppo è una caratteristica della modernità, provare a volte un senso di frustrazione quando non si fa ci che si vorrebbe ma ciò che segue le aspettative altrui. Si tenta di riempire questo vuoto con la ricchezza, con l’acquisizione di potere , con il piacere fisico o lo stordimento mentale, per evitare il confronto con se stessi.

Un paradosso in tal senso è la c.d. “nevrosi della domenica o dei giorni di festa”, in cui la pausa dal vortice degli impegni della quotidianità si interrompe costringendo la persona a prendere atto del vuoto dentro di sé. Da qui scoramento e tristezza apparentemente immotivati

Occorre quindi trovare quel flusso vitale che ci permette di dare una gratificazione alla nostra interiorità, in modo costanto, senza rincorrere la fugacità del “momento”, che con la velocità con cui arriva alla stessa maniera si dissolve. Di conseguenza raggiungerà un appagamento interiore che   eviterà l’incorrere in gelosie e rancori.

10 Aprile martedì

Nelson Mandela

La morte avvenuta qualche giorno addietro di Winnie Mandela richiama alla memoria il marito, il grande Nelson Mandela.

Primo Presidente non bianco del Sudafrica, eletto a suffragio universale  fu un politico e attivista per l’affermazione dei diritti umani e civili, a favore delle etnie di “colore”.  Lottò contro l’Apartheid, e per tale motivo scontò 27 anni di carcere. Nel 1993 fu insignito del premio Nobel per la pace.

Perseguì senza sosta gli ideali di giustizia e di pace, favorendo la caduta del governo, fautore dell’ Apartheid, sostenendo la libertà di pensiero. Per tale motivo continua ad essere uno dei simboli dell’uguaglianza e dell’antirazzismo.

9 aprile lunedì

Senso  civico

Il senso civico possiamo definirlo come la sensibilità e  il senso di reciproca fiducia che i cittadini nutrono tra loro,  operando con uno spirito di cooperazione, di reciproco aiuto e intervento, al fine di rendere migliore e maggiormente civile la società in cui si opera.

Una società che vede da parte di chi la vive nel quotidiano un atteggiamento di interesse e di coinvolgimento, è una società dove con alta probabilità si avrà un numero di cittadini più soddisfatto sia a livello generale quanto a livello personale.

Il senso civico deve essere coltivato ed educato abituando bambini e ragazzi sin da piccolissimi che la società è come una famiglia allargata, dove ognuno deve operare nel proprio piccolo e nel proprio  contesto di appartenenza, affinché tutto funzioni per il meglio.

Se ognuno di noi compie il proprio dovere nel miglior modo possibile si avranno istituzioni funzionanti, servizi pubblici che siano veramente a “servizio” del cittadino, e esponenzialmente aumenterà il grado di benessere dei singoli.

Perché ciò avvenga, occorre che ogni contesto sociale  potenzi le proprie reti di comunicazioni al fine di agevolare gli scambi interpersonali. In questa maniera si è veramente in grado di stabilire un atteggiamento di  fiducia nella possibilità di  gestire le criticità che man mano si presentano. Una società moderna e civile deve essere al passo con i tempi e adeguare le proprie esigenze all’evolversi delle situazioni.

Purtroppo tendiamo ad avere una mentalità individualista e stentiamo a capire che facciamo parte di una comunità dove tutti siamo in reciproca relazione. Da ciò consegue che avere “senso civico” significa avere rispetto per gli altri e sviluppare il senso di appartenenza e di responsabilità  alla comunità, grande o piccola che sia, poco importa.

Se non viene sviluppata questa sensibilità in modo che faccia parte del proprio “sentire”, non ci saranno regole e sanzioni che potranno stabilire una vera integrazione ed una  convivenza civile.

Il “senso civico” è un valore da tramandare e al quale occorre educare partendo dalla famiglia innanzitutto coinvolgendo a seguire le altre istituzioni come ad esempio la scuola.

8 aprile domenica

Tiziano Terzani

Esplorare

Per esplorare, osservare e capire il mondo non occorre fare chissà quanti chilometri o spostarsi necessariamente sull’altra faccia della terra.

Ce lo insegna con le sue perle di saggezza Tiziano Terzani noto giornalista , autore di diversi testi che attestano  Terzani  profondo conoscitore dei valori universali dell’umanità e come sino alla sua fine sia stato alla ricerca del vero valore dell’uomo: il raggiungimento della pace interiore.

Per capire e comprendere la vita non occorrono grandi capacità ma solo un buon spirito di osservazione, come si desume da questo brano tratto dal suo libro “ un Indovino mi disse”:

“Ogni posto è una miniera. Basta lasciarcisi andare, darsi tempo, stare seduti in una casa da tè ad osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l’amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più il bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare.”

7 aprile sabato

Fabrizio Frizzi

Qualche giorno prima della Pasqua , il mondo dello spettacolo e non solo, ha subito un vero e proprio lutto come se fossero state  colpite direttamente  tutte le nostre famiglie. Con lui se ne è andato un amico, una persona di famiglia, presente quasi giornalmente nelle nostre case. Con lui se ne è andato non solo l’uomo di spettacolo ( ce ne sono tanti), ma una persona capace di fare intrattenimento televisivo, con professionalità e con impegno, con il suo volto pulito, il suo garbo e con la sua giovialità che sempre lo contraddistinguevano. La capacità di sapere fare televisione con garbo, gentilezza e con una sana allegria, pregi ormai rari lo rendendolo  capace di entrare in punta di piedi nelle case degli spettatori italiani, regalando momenti di spensieratezza nella routine quotidiana.  Mai una parola o un gesto fuori posto, mai atteggiamenti sopra le righe. Anzi possedeva la capacità, spente le luci del palcoscenico, di sapere fare beneficenza non solo a parole ma attivandosi per alleviare le sofferenze altrui, come ha dimostrato più volte.

Credo proprio che nessuno mai lo dimenticherà.

6 aprile venerdì

Vetrina

Apparire, apparire e sempre apparire.

Sembra di vivere continuamente esposti in una grande vetrina., alla mercé  di sguardi altrui, pronti a rilevare il minimo errore o imperfezione, pronti a giudicare, criticare ( gli altri ovviamente, perché noi ci sentiamo perfetti).

Viviamo in un mondo finto, di plastica, dove cerchiamo di rendere agli occhi “della gente” tutto perfetto, per essere ammirati. Tutto viene spettacolarizzato: anche la malattia che viene “ostentata” da personaggi più o meno noti, e non soltanto per informare, ma perché , purtroppo è brutto da dire, “fa audience”.    Ma poi quando ognuno è inevitabilmente solo con se stesso, dentro c’è il vuoto, ci sono le ferite dell’anima, incolmabili, che nessun intervento chirurgico può sanare,  se non sappiamo trovare dentro di noi le risorse giuste, attraverso l’amore e la fede.

5 aprile giovedì

Pulizia

Tempo di primavera, tempo di pulizia, in tutti i sensi.

Come le belle giornate ci invitano a rinfrescare le nostre case, cambiando, rinnovando e spazzando via gli ultimi rimasugli di inverno, alla stessa maniera dobbiamo approfittare per pulirci interiormente, spazzando via quello che “subiamo”, che non ci rispecchia più, rinnovandoci e mantenendo solo quello che per noi è prezioso e ci fa star bene. Quindi buttiamo via , foglie ormai appassite, rami secchi ormai senza vita, per dare spazio al nuovo e dare una  nuova energia  a quello che abbiamo e che è prezioso.

Se è il caso cambiamo abitudini e stili di vita, eliminiamo persone e cose dalla nostra vita (sempre con rispetto) e dedichiamoci a chi ci fa star bene e a ciò che di vero e genuino ci fa star bene, archiviando rancori e malumori che ci appesantiscono soltanto, lasciando spazio alla leggerezza della vita e alle buone relazioni.

Non dimenticando mai di ringraziare per ogni nuovo giorno che sorge e che costituisce un dono da vivere pienamente ed intensamente, in sintonia con noi stessi.

04 Aprile Mercoledì

Sconfitta

Nella vita le sconfitte sono inevitabili, ma hanno indubbiamente il loro aspetto positivo se lo sappiamo cogliere. Dalle sconfitte e dagli insuccessi si impara, si trovano nuove soluzioni e nuove  strategie per superare l’ostacolo. Importante è sempre rialzarsi e non cessare di intraprendere nuovi percorsi.

Spesso è la paura di ulteriori sconfitte e rifiuti  che blocca e paralizza facendo sprofondare la persona, vittima della delusione, in un baratro sempre più profondo.

Dobbiamo pensare che tante persone di successo , hanno avuto le loro cocenti delusioni, prima di raggiungere l’obiettivo, ma mai  si sono arrese. Se si crede nel proprio progetto e in quello che si intraprende, si acquista la forza per superare l’ostacolo. Uno di questi è la società, che non perdona i fallimenti e vuole vederci sempre vincenti, motivo per cui si tende ad indossare una maschera che camuffi le proprie fragilità.

E’ compito dei genitori insegnare ai figli fin da bambini a sapere gestire le sconfitte e i rifiuti che necessariamente incontreranno. Il problema è che i genitori stessi spesso spingono i figli ad essere competitivi, per cui davanti ad un errore i ragazzi provano una grande frustrazione davanti alla quale non riescono a tirare le risorse necessarie per affrontarla e ricominciare daccapo., con le conseguenze gravi che potrebbero esserci, quali il ricorso a d alcol e droghe.

Essere uomini e donne significa avere il coraggio di ammettere i propri sbagli e non temere gli insuccessi ed il giudizio da parte degli altri. La paura del rifiuto sociale può paralizzare i più fragili impedendo loro di portare avanti tante idee e azioni interessanti. L’errore è lasciarsi condizionare dai giudizi degli altri, che sono semplici opinioni che non hanno un valore universale assoluto.

03 Aprile Martedì 

Croce

La Croce è un simbolo antichissimo e universale che ha una valenza cosmica in quanto rappresenta le energie dell’universo. Anticamente la croce era un cerchio, che rappresentava  il sole e la sua energia vitale, cioè la vita; diviso in quattro quarti, successivamente da queste sezioni scaturì la croce, come noi la conosciamo, privata dalle parti delineate dalla circonferenza, in modo che le forze vitali abbiamo libera espressione. I due segmenti che si incrociano sono rappresentazione  del divino ( quello verticale) e del profano ( quello orizzontale), a prescindere dalle connotazioni prettamente religiose che si sono date nel corso del tempo.

Il punto di intersezione tra le due braccia, rappresenta Dio che incontra la Natura generandola,  e costituisce il simbolo del Principio Universale, in cui gli aspetti antitetici si incontrano, formando un tutto armonico.

La Croce che per i cristiani è simbolo della resurrezione di Cristo, la troviamo largamente diffusa nelle civiltà precristiane, nelle sue varianti di forma, come simbolo di vita,  di energia e sapienza racchiuse in un  cerchio tracciato idealmente unendo i punti estremi dei segmenti della croce .

C’ è chi per una errata concezione del simbolo che esprime, ovvero la morte di Cristo per crocifissione, ne perde il significato originale,  che come prima  espresso, incarna la vita e l’unione tra il divino  e l’uomo, rappresentando conseguenzialmente la pace , l’armonia, la fratellanza e la condivisione che sono proprie di ogni cultura e religione che possano dirsi tali nel vero senso

02 aprile Lunedì

Lunedì dell’Angelo

E’ il giorno che cade la domenica successiva alla Pasqua in cui secondo la tradizione, tre donne, probabilmente  Maria di Mgdala , Maria, madre di Giacomo e Giuseppe,  e Salomè,  recandosi al sepolcro trovarono il masso di pietra  che chiudeva l’apertura, spostato, mentre un angelo apparve loro annunciando la resurrezione di Gesù.

In effetti questa vicenda che viene commemorata di lunedì, anzichè di domenica,  come sarebbe opportuno, è da legarsi al fatto che probabilmente faceva riferimento  alla Pasqua ebraica che  cade di sabato.

In ogni caso per i cattolici questa giornata, denominata “Pasquetta” non rientra tra le feste liturgiche ma è una festa civile istituita per allungare con un giorno in più la festività di  Pasqua.

01 aprile Domenica

Resurrezione

Oggi è risorto!

Si realizza e concretizza il mistero della croce, simbolo, con le sua linea verticale che incrocia la linea orizzontale, dell’unione tra divino e terreno, e quindi dell’ unione tra Dio e l’uomo, che non sono due aspetti tra loro <antitetici ; la materia che è  la parte visibile e caduca  si ricongiunge all’eternità dello spirito. Il Cristo terreno esprime la materia, ovvero il corpo che si riappropria della natura divina  e si rinnova  con la morte e la resurrezione,  della sua vera dimensione di puro spirito.  Si esprime così il ciclo della vita attraverso il seme che sotterrato assurge a nuova vita con i suoi germogli, generando una nuova pianta che morendo lascia  i suoi semi ricominciando nuovamente il suo ciclo.

Così, a livello personale quando si pensa di essere “morti dentro”, c’è sempre qualcosa che ci può fare rinnovare e fare  assurgere ad una nuova vita dell’anima.

31 marzo  Sabato

Sabato Santo 3 giorno (triduo pasquale)

In quest’ ultimo giorno di “Triduo” prima della Pasqua, ci si dedica al silenzio, al raccoglimento ed alla meditazione per la morte di Gesù , prima della gioia della resurrezione del giorno di Pasqua, motivo per cui non ci sono celebrazioni prima della solennità della “Veglia di Pasqua”.

In tale giorno i cristiani possono dedicarsi in maniera più intensa all’ascolto di se stessi e di  Dio, cogliendo quei messaggi,  che devono scuotere e svegliare le nostre coscienze e che si possono acquisire solo col silenzio e la meditazione.

Tale giorno deve essere il filo conduttore per una  presa di coscienza che ci deve condurre giornalmente nell’arco della  nostra vita.

 

30 marzo venerdì

Triduo pasquale

In questi giorni tutti i cristiani commemorano la passione e la morte di Gesù Cristo, rispettando il digiuno in segno di espiazione dei peccati . Inoltre non si celebra  l’Eucarestia ma si distribuisce quella del giorno precedente.

Momento culminante della commemorazione è la “ Via Crucis”, in cui si ripercorrono tutele tappe della Passione di Cristo che lo hanno portato alla crocifissione sul Monte Golgota.

La commemorazione di tale percorso ci ricorda quello che Cristo subì per il grande amore verso gli uomini, addossandosi tutti i peccati del mondo e affrontando la crocifissione e  la morte.

La croce assurge a simbolo di amore e di speranza.

I cristiani sono dunque invitati all’adorazione della croce e a non abbandonarsi allo sconforto ed alla rassegnazione davanti alle “proprie croci “durante la  vita.

29 marzo giovedì

Triduo pasquale (1 giorno)

Lavanda dei piedi

Oggi cade il 1 giorno giorno del “Triduo pasquale” che è il periodo coincidente con i tre giorni della settimana santa, ovvero giovedì,  venerdì e  sabato santo, che precedono la Pasqua di Resurrezione.

Esso costituisce per i cristiani il momento centrale della liturgia, come memoriale della morte, passione e resurrezione di Gesù.

Oggi, in particolare, si  commemora  “l’Ultima Cena,” con la lavanda dei piedi di Gesù agli apostoli, che è un gesto altamente simbolico in quanto rappresenta l’umiltà, ma anche il dovere di mettersi al servizio degli altri, ricordandoci che ciascuno di noi è tenuto nella vita di ogni giorno a cercare di raggiungere l’umiltà nel proprio cuore, con i gesti di condivisione e di aiuto nei confronti dei nostri fratelli, Spesso ce ne dimentichiamo, venendo così meno al nostro vero dovere di cristiani, che si concretizza al di fuori delle ritualità delle varie celebrazioni , operando e mettendo in pratica ciò che è  il fulcro  della Parola e predicazione di Cristo.

28 marzo mercoledì

Maria Maddalena ( una figura rivoluzionaria)

Una figura rivoluzionaria e affascinante, identificata con la Maria di Magdala, la peccatrice che si convertì e che per prima,  secondo il Vangelo di Giovanni, testimone della  la resurrezione di Cristo, diffuse la lieta novella. Per questo motivo fu chiamata “l’apostola degli apostoli”.

I Vangeli canonici si fermano a queste informazioni. Al contrario dei Vangeli apocrifi, come ad esempio i frammenti di Nag Hammadi che invece parlano della Maddalena come sposa di Cristo e come la preferita tra i suoi seguaci, tant’è che si ipotizzava che avesse intenzione, alla sua morte, di lasciare a lei il ruolo di testimoniare la  Parola e di darle il ruolo di  fondatrice  della Chiesa. Fatto, ai quei tempi, impensabile per una donna ricoprire un ruolo di tanta importanza. Per questo motivo, si fece in modo di denigrare la sua immagine , definedola come prostituta e peccatrice.

27 marzo martedì

Relatività

La teoria della “Relatività” è la più portentosa scoperta scientifica, base della moderna scienza. E’ definita infatti come “La più sorprendente combinazione di penetrazione filosofica, intuizione fisica e abilità matematica”. A più di un secolo dalla sua formulazione essa ha rivoluzionato nel vero senso della parola la nostra visione del mondo., in quanto non è relegata tra i concetti astratti riservati agli addetti ai lavori, ma ha un grosso impatto nella nostra quotidianità senza che ce ne rendiamo conto. Basti pensare al gps e i sistemi satellitari che , grazie all’ultima grande scoperta scientifica sull’esistenza delle “onde gravitazionali”, ovvero sulla presenza di campi magnetici diversi da quelli terrestri   per la quale nel 2017 è stato vinto il Nobel per la fisica, già le premesse le aveva anticipate Einstein.

La cosa che entusiasma è che la teoria di Einstein è andata al di là di una visione prettamente scientifica riconoscendo chela realtà cambia a secondo dei punti di vista di chi la osserva. Dunque deve essere esaminata da più prospettive per evitare di essere indotti in errore,rimettendo in discussione quelle che riteniamo certezze acquisite . Insegnamento fondamentale è che occorre allargare i proprio orizzonti ed accettare nuove visioni. Solo così si acquisisce la conoscenza, alla cui base sta la curiosità di esaminare le complessità del mondo.

Un aspetto importante è il rapporto dello scienziato con il Divino.

Lui infatti credeva in una fonte  trascendentale della razionalità dell’uomo, che lui identificava , esprimendolo con varie definizioni quali “mente superiore” “ spirito superiore illimitabile” o “forza misteriosa che trascina le costellazioni”.

Einstain pur  non essendo cattolico e non avendo una particolare simpatia i sacerdoti, successivamente riconobbe la Chiesa come l’Istituzione capace di perseguire con i suoi principi “la verità intellettuale e la libertà morale ( Einstein – Time Magazine 2 dicembre 1940.

Inoltre lui sosteneva che la scienza non esclude Dio, in quanto compito ad esempio della fisica è quello di conoscere e studiare la natura e di indagare sul perché è inondato modo, e come questo modo ha avuto la sua orine primaria.

Concludendo a proposito della sua idea di come intendeva esplicativo è questo passo del suo pensiero: “Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che – nel loro rancore contro le religioni tradizionali come ‘oppio delle masse’ – non posso sentire la musica delle sfere”.

26 marzo lunedì

Frida Kalho

La nota pittrice messicana , conosciuta per la sua arte pittorica e per la sua tormentata e breve vita, a causa di un incidente che le procurò gravissime lesioni alla colonna vertebrale e l’amputazione di una gamba , oltre che costellata da amori infelici , è un’icona per tutti noi e un modello di esempio in quanto ci dimostra che,  anche quando la vita per varie circostanze non è benevola, si può trarre lo stesso ispirazione e voglia di vivere . Frida infatti seppe trasformare il dolore in bellezza rappresentandolo con la forza evocativa dei colori che traspose nelle sue tele e indossando abiti e gonnellini a tinte vivaci. Non era una bellezza in senso classico, aveva una peluria in viso molto folta. Ma malgrado ciò costituisce ancora oggi un mito per la sua capacità di essere se stessa al di là di qualsiasi tradizionale canone estetico. Rappresenta una bellezza interiore che nasce dal dolore e dalle esperienze di vita.

Quello che ancora oggi continua a suscitare interesse è la sua forte volontà e la sua creativa genialità che nascono dalla forte  spinta verso la vita, malgrado tutto.

Una figura di tale levatura , come tantissime altre dei nostri giorni, note e meno note debbono essere un esempio per tutti noi a non lasciarci scoraggiare dalle avversità della vita.

25 marzo domenica

Domenica delle palme

E’ nel calendario liturgico la domenica immediatamente precedente la domenica di Pasqua, dalla quale prende avvio la settimana della passione di Cristo.

Viene così chiamata perché  ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme da parte del popolo, che in segno di festa agitava grandi foglie di palma.

A ricordare l’evento è uso nelle chiese benedire rami di pame e di ulivi simbolo di pace e di trionfo.

La Domenica delle Palme ci ricorda che dopo la Settimana Santa che culmina con la morte di Cristo, presto ci attende il trionfo della vita sulla morte, come  anticipato dall’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.

24 marzo sabato

Regola

Nell’ambito sociale le regole costituiscono linee di comportamento che servono per dare ordine al vivere civile riducendo al minimo le possibilità di conflitto che possono sorgere nei vari ambiti, facendo si che contestualmente  non si ledano i diritti e le libertà altrui. Però perché le regole siano  veramente efficaci, pur costituendo da guida ed orientamento comportamentale,  non è sufficiente l’imposizione a livello di singola persona, ma occorre interiorizzarle a livello spirituale e farle proprie in modo tale che il loro rispetto avvenga con la consapevolezza e la volontà effettiva di applicarle. Solo così possono generare comportamenti che favoriscono una vita più serena nelle nostre relazioni e nel nostro quotidiano, favorendo un clima di maggiore pace, condivisione e fratellanza.

23 marzo venerdì

Tentazione

Essa esprime la propensione a tendere verso qualcosa che sappiamo non essere perfettamente limpida.

Spesso si manifesta in maniera molto leggera per poi intensificarsi sempre più.

Una volta che ne siamo coinvolti cerchiamo di renderla meno grave, dando una giustificazione che la renda meno colpevole.

Spesso la tentazioni si manifesta nell’esercitare il potere in una maniera estrema, o ad essere affascinati da qualcosa come beni materiali o denaro in maniera eccessiva.

Chi ha un barlume di principi morali, certamente si pone il problema se si trova nel giusto o meno, ed anzi essendo nella consapevolezza di non agire bene e di lascirsi influenzare tende ad ingaggiare una lotta spirituale di resistenza alla quakle si soccomberebbe se nion ci venisse in aiuto la nostra moralità e l fede in Dio , che ci da la via da seguire.

Occorrerebbe comunque un sano esame di coscienza che se ben fatoo, ci farebbe comprendere che ciò che ci potrebbe indurre nelle tentazioni è qualcosa di effimero e passeggero che lascerebbe lla fine un forte senso di vuoto .

22 marzo giovedì

Omnia munda mundis

Celebra frase di san Paolo contenuta nella sua “ Epistola a Tito”, in cui il Santo sottolinea che chi ha  l’innocenza del cuore e la genuinità dello spirito , è incapace di pensare  e di agire male volutamente, in quanto non è capace di vedere il male in ciò che lo circonda e pensa di operare secondo coscienza, essendo certo di fare il bene.

Il significato di tale frase può coincidere con l’ingenuità della persona che non ha fatto piena esperienza degli aspetti purtroppo brutti della nostra realtà per cui è portato a vedere tutto bello e buono, non prestando attenzione al fatto che il male spesso non si palese in modo evidente ma appare sotto mentite spoglie  .

Essere puri e genuini, non deve avere il  significato di essere all’oscuro della brutture della vita e del male, che purtroppo esiste, ma significa sapere mantenere quei valori di onestà integrità e lealtà,  attraverso cui si contrastano le “miserie morali” di cui si è perfettamente coscienti per esperienza.

 

21 marzo mercoledì

Marzo.

Il mese capriccioso per eccellenza, anche se ormai lo sono un po tutti i mesi, sinonimo nel comune immaginario di incostanza e instabilità.

Il suo nome lo deve al latino “martius”, in quanto dedicato a Marte, Dio della guerra e della combattente natura che a primavera si risveglia.

A marzo, precisamente il 21, entra la primavera che coincide con l’equinozio , in cui notte e giorno hanno la stessa durata e la durata nei due emisferi australe e boreale , ricevono la stessa luce in quanto l’inclinazione dell’asse terrestre è posizionata ad angolo retto sull’immaginario asse sole – terra e il sole è direttamente perpendicolare all’equatore.

Il passaggio dall’inverno alla primavera, come tutti i passaggi propri dei cicli della natura , anticamente era accompagnato da riti propiziatori al contrario dei tempi moderni in cui non vengono più coscientemente percepiti e non si  presta più particolare attenzione in quanto vengono considerati come “meccanismi automatici” .

Purtroppo non siamo più abituati  all’ascolto e non prestiamo più importanza nel  vivere i passaggi e i momenti che la vita con i suoi cicli naturali ci offre, ovvero di vivere secondo natura perdendo un notevole nostro ulteriore  arricchimento.

20 marzo martedì

Ufo

Ufo, acronimo di Unidentified Flyin Objects, da sempre e soprattutto nell’ultimo decennio, hanno suscitato l’interessi di scienziati e di gente comune che si è vista testimone di fenomeni speciali come luci e oggetti che solcano i nostri cieli per poi sparire altrettanto misteriosamente.

Tale fenomeno suscita nel nostra mente parecchie domande legate alla possibilità che ci siano altri esseri che abitano le nostre galassie oltre  la nostra terra.

Tali fenomeni si è tentato sempre di relegarli nell’ambito fantascientifico, anche se ci sono, pare documenti secretati che parlano di concreti avvistamenti.

Ci si è pure chiesto se c’è una compatibilità con il mistero della creazione e cosa ne dice la religione, quella cattolica in particolare.

In quest’ultimo ambito, ci sono diverse riflessioni da parte di uomini di Chiesa che sostengono non sia impossibile la presenza di extraterrestri. Anzi ci potrebbe essere in tal senso una rilettura della Bibbia soprattutto nel libro della Genesi, nei passi in cui si parla di “ Giganti”, i quali potrebbero essere i primi esseri viventi al di fuori della terra con i quali l’ uomo sia venuti a contatto.

Si ipotizza pure, che quella che fu definita “stella per Re Magi”, possa essere stata una luce di diversa origine.

Inoltre come giustamente sostenuto, la presenza di extraterrestri non è assolutamente incompatibile con la libertà creatrice  di Dio , che potrebbe essersi estesa ad altre forme di vita al di fuori della nostra.

19 marzo Lunedì

San Giuseppe ( il papà dei papà)

Oggi si celebra la festa di San Giuseppe, patrono oltre che dei falegnami dei papà, di cui oggi si celebra la festa.

Giuseppe sposo di Maria, madre di Gesù, posto a capo “della Sacra Famiglia”, costituì emblema e modello di una paternità esemplare, completamente dedito alla sua famiglia.

La sua figura molto discreta e silenziosa, posta su un piano, all’apparenza   meno rilevante, incarna con la sua calma ma solida presenza, esprime fede, obbedienza e l’accettazione dei disegni che  Dio ha predisposto per lui e la sua famiglia, condividendo con Maria la responsabilità dell’educazione del figlio e dando lui l’esempio dell’importanza e della dignità del lavoro, malgrado lui discendesse dalla stirpe regale di Davide linfa vitale della quotidianità. Giuseppe è il testimone indiscusso delle virtù e dei valori su cui poggia il Cristianesimo, che sono quelli più semplici ed umani, quali l’umiltà, l’autenticità e l’onestà,  necessari perché l’uomo possa dirsi veramente cristiano e testimone della parola di Cristo.

Questa festività, da importanza alla figura paterna, che non è assolutamente subordinata a quella materna, in quanto i figli hanno nella generalità il bisogno dell’esempio di tutti e due i genitori.

Una curiosità: Il nome Giuseppe di origine ebraica (Joseph) significa “accresciuto da Dio” e pur riferendosi al Giuseppe biblico, figlio di Giacobbe, venduto dai fratelli per gelosia, è perfettamente adeguato al Giuseppe padre putativo di Gesù

18 marzo domenica

Matrimonio

Il matrimonio è un patto d’amore che viene rafforzato ( e non svilito come i suoi detrattori vorrebbero farci credere) dalla celebrazione civile, e soprattutto dalla sua celebrazione sacramentale davanti a Dio che ne suggella la sua forza.

Si parla tanto di convivenza, libera e senza imposizioni che farebbero del matrimonio la tomba dell’amore.

Il matrimonio terrorizza non perchè si vuole essere moderni a tutti costi, ma perché implica l’amarsi veramente.

Invece spesso si ha paura proprio di questo: di amare.

Perché amare significa rinunciare ad un pezzettino di sé per darlo all’altro e agli eventuali figli.

Il “fare un matrimonio felice” non è una casualità.

La base è l’amore ma poi la quotidianità la si costruisce giorno per giorno e la si cura come una piantina affinche’ le sue radici siano forti creino rispetto, fiducia, attenzioni e investimento di tempo.

Le due persone devono essere capaci di non perdere mai il confronto e nessuno deve prevaricare sull’altro per avere esclusivo controllo sulla famiglia. Il dialogo è fondamentale, come pure è fondamentale la capacità di non tenere “il broncio” per troppo tempo” altrimenti i momenti di crisi  e le contrarietà avranno il sopravvento

L’importanza del matrimonio la testimonia la società attuale dove c’è una perdita di valori, disorientamento e la libertà che si pensa di avere, liberi da legami, certamente non ha reso più felici.

17 marzo sabato

Televisione.

Sin dal lontano 1954, anno in cui la televisione entra nelle nostre famiglie, diventando la compagna che scandisce le nostre giornate, è stata fatta tanta strada.

Purtroppo quello che dovrebbe essere il principale strumento di comunicazione e di contatto con il mondo non sempre è stato all’altezza del suo compito.

Infatti il suo compito è quello di regalare ore di svago e di permettere una conoscenza della realtà nella quale viviamo fornendoci spunti di riflessione sui quali basare il proprio giudizio critico.

Pur di raggiungere un’elevata “audience”, si glissa molto sul valore dei contenuti, facendo affidamento sulla spettacolarizzazione degli eventi che fluttuano tra volgarità, violenza e banalità, dando dei messaggi a volte fuorvianti che abdicano ad una dimensione morale, che invece sopratuto nei confronti di giovani spettatori è importante.

I modelli proposti, le parole usate, gli esempi dati, sono importantissimi per la formazione di una società che possa dirsi avanzata.

Quando soprattutto si è spettatori di un certo linguaggio e di un certo modo di proporsi, fornendo modelli negativi, prospettando situazioni in cui costantemente ci troviamo davanti a tragedie di cui non si riesce a percepirne la gravità come  stessimo assistendo ad un film, oppure quando lo sport perde la funzione  di sana competizione , dove il vero campione è reputato non chi con sacrificio e costanza ottiene i risultati ma chi conquista  le copertine delle riviste patinate o il facile denaro.  La televisione ha una sua potente risonanza di cui deve riappropriarsi per diffondere buona cultura, sano divertimento e buoni esempi da emulare, con i quali i giovani ma anche gli adulti possano trovare riferimento.

16 marzo venerdì

Contadino

Il contadino è colui che ara la terra, ponendo le premesse per una semina che si auspica sia sia ricca e fertile dando i suoi ricchi frutti.

E’ un lavoro di pazienza, che deve rispettare i cicli della natura e che può essere a volte compromesso dalle troppe intemperie o dalla troppa siccità. Ogni raccolto ha bisogne delle cure specifiche e particolari che variano a secondo la specie pianta, siano ortaggi o fiori se si tratta di un giardino.

Il contadino ed anche il giardiniere una volta che la pianticella pone le sue prime gemme, deve essere annaffiata giornalmente, devono essere potate le foglie secche in modo da potere avere maggior rigore.

Alla stessa maniera la nostra vita non deve essere lasciata andare con incuria, ma deve essere curata, ponendo attenzione alle parole che pronunciamo e alle  azioni che mettiamo in atto  che sono cariche di conseguenze. Alla stessa maniera ogni tanto dobbiamo darci una scrollatina al fine di eliminare “i nostri rami secchi”, eliminando pensieri, rapporti e relazioni che non ci rispecchiano pià al fine di dare posto al nuovo.

Dobbiamo alimentare la nostra vita, alimentando la mente e rispettanto il corpo, ambedue tempio sacro espressione di Dio.

15 marzo giovedì

Respiro

Cosa c’è più semplice di un respiro? Niente. Infatti è una cosa così naturale ed automatica alla quale noi non diamo alcuna importanza. Lo stesso dicasi dei banali movimenti come aprire e chiudere la bocca per mangiare, muovere le gambe per camminare , usare manie braccia.

Noi manco ce accorgiamo, se non quando subiamo un infortunio o siamo costretti a limitare la nostra qualità della vita per qualche motivo particolare. Se ne accorge chi è costretto a ricorrere alla respirazione guidata o artificiale. Allora si che capiamo quanto sia importante un respiro. Gli orientali che sono molto più saggi di noi , ed infatti dedicano spesso dei momenti di meditazione che servono a rafforzare la consapevolezza “dell’essere nel presente”, restando fermi e focalizzando l’attenzione sul proprio respiro, sull’aria che entra ed esce dai nostri polmoni, tralasciando il flusso negativo dei pensieri, rancorosi e pieni di affanni, librando quelli positivi, che non occorre che siano “di grandezza o di particolare valore. Importante comunque è lasciare fluire la mente liberamente e senza costrizioni  . hanno la capacità di vivere il momento attuale senza perdersi in un ipoteco futuro, o rifugiarsi nel passato, il quale ha utilità nel senso di trarne il buono che c’è stato e non ricadere negli errori fatti.

Infatti noi diamo troppe cose per scontate e dovute.

Non è mai troppo tardi per assumere la consapevolezza del valore della vita che non è mai scontata ; ma disperdiamo tempo e risorse preziose.

14 marzo mercoledì

Mito

Il mito affonda le sue radici nelle origini dell’essere umano, che nell’impossibilità di comprendere certi fenomeni ad esempio come il tuono, il fuoco, la pioggia, o certi eventi eccezionali, tentava attraverso storie fantastiche  rivestite di sacralità, di darne una spiegazione.

Ad esempio tanti concetti a carattere soprannaturale come la creazione del mondo ad esempio, venivano spiegate attraverso il mito.

Si partiva dalla realtà e da elementi esistenti come l’acqua ed altri fenomeni, elaborandoli e fornendo attraverso favole e racconti, poi tramandati oralmente, delle spiegazioni che potessero essere comunemente accettate, rivestendo un significato a forte impatto culturale, sociale e religioso.

Nel corso del tempo il significato di mito si è snaturato e impoverito dal suo significato originale, cosicché nelle attuali società moderne si è ridotto a rappresentare persone che per il particolare ruolo ricoperto fungono da esempio per le altre persone.

Il problema che i miti che si tendono ad apprezzare hanno spesso delle connotazioni non sempre positive che però possono essere di forte incidenza nei comportamenti  delle persone o nei suoi desideri.

Si insegue infatti il falso mito del denaro, del successo o quello rivestito da personaggi del cinema, dello sport e della televisione.

Se abbiamo bisogno di avere i nostri idoli, costruiamoli pure purché si tratti di persone positive, e positivi siano i valori che rappresentano.

13 marzo martedì

Barlume

Una parola che esprime qualcosa di esiguo, di modesto, qualcosa di appena accennato.

Il barlume è infatti una luce fioca, debole, che per come compare, subito può scomparire.

Però questa tenue lucina se ben mantenuta può scatenare un incendio tale  che neanche i grandi fuochi  riescono a produrre perchè spariscono nel giro di niente ( i c.d. fuochi di paglia).

Una fiammella invece se ben mantenuta ed alimentata , pur mantenendosi costante  può produrre nel tempo effetti duraturi e permanenti, al contrario delle forti luci, che abbagliano per un periodo ma poi scompaiono.

Anche nelle menti più annebbiate e confuse, spesso ci sono momenti in cui appaiono barlumi di coscienza che accendendo l’interruttore sono capaci di svegliare definitamente  la persona   generando grandi e positivi effetti.

La morale è che le cose che sembrano più banali, sono quelle in grado di produrre i più grandi effetti.

Inoltre quando si riesce a mantenere un barlume di speranza o un barlume di coscienza in chi non ha agito proprio “secondo coscienza” è gia tanto ed è la spinta al ravvedimento.

18 marzo festa di compleanno

e

Vigilia della festa del Pane di san Giuseppe.

Carissimi genitori, con gioia vi invitiamo alla festa del compleanno di padre Paolo:

Programma:

18 marzo, ore 18,00,

celebriamo assieme il ringraziamento dei 72 anni di padre Paolo.

Ore  19,30 canti e lettura messaggi.

Ore 20,30 Cena di ringraziamento.

Carissimo allievo, il 18 marzo, sei invitato tu con tutta la tua famiglia.

Comunicaci il numero dei tuoi familiari che vengono alla festa.

Padre Paolo non desidera nessun regalo

ma la vostra presenza in preghiera. Dipax

11 marzo domenica

Wabi – Sabi ( la bellezza dell’imperfezione)

Questo è un concetto che noi occidentali stentiamo ad accettare, presi come siamo a rincorrere in ogni cosa la perfezione, sia che si tratti della famiglia, del lavoro, dei rapporti con gli altri.

Ogni minimo errore mette in crisi quasi se commetterlo significa sminuire il valore della persona nel suo proprio “essere” e forse più ancora, secondo un’ottica edonistica, nel l’apparire; visto che nella società moderna si farebbero molte volte carte false per apparire in una certa maniera.

Occorrerebbe che noi occidentali prendessimo spunto dalla visione orientale, che punta con la sua filosofia di vita a dare rilievo all’essere nel suo contenuto più profondo, E’ ovvio che alcune cose per noi sarebbero forzature in quanto presuppongono uno stile di pensiero agli antipodi dal nostro. Però ci sono diversi spunti che possiamo assolutamente applicare alla nostra vita.

Uno di questi è ad esempio il “ Wabi Sabi”, termine giapponese che tradotto suona come “bellezza dell’imperfezione, facendo riferimento ad una bellezza che nasce da una imperfezione naturale o indotta in maniera del tutto casuale, legata al passare del tempo, come per esempio un volto solcato da una rete di rughe o un oggetto la cui usura ha inciso su di esso i segni del passare del tempo, rendendoli paradossalmente, per la loro imperfezione perfetti.

Il”wabi Sabi” va al di là dell’apparenza e si basa sul principio che nulla perfetto, nulla è  permanente, nulla è completo.

Questa visione ci invita a considerare la nostra vita, e di conseguenza il naturale processo di invecchiamento secondo la diversa prospettiva che l’imperfezione è un valore aggiunto che apre la porta ad una diversa chiave di lettura del concetto di bellezza.

10 marzo sabato

Neet Generation

E’ la fascia d’età che è compresa tra i 15e i 29 anni d’età, costituita da giovani che non studiano, né lavorano e neppure sono indirizzati verso la formazione.

Si ritrovano in una situazione di passività e di inattività che non è solo causata dalla difficoltà oggettiva di  trovare un’occupazione ma da un tendenza ad autoescludersi dalla vita attiva, preferendo trovare rifugio nella propria casa, davanti ad un computer o alla televisione.

Le motivazione possono essere le più disparate e si dovrebbe andare alla ricerca della vera causa per tentare di porre un rimedio.

C’è come costante una demotivazione che li porta a credere che è inutile tentare di mettersi in gioco, e una scarsa autostima dovuta a traumi personali o di famiglia che li rende timorosi nel confrontarsi con i contanei e nell’ affrontare una vita di relazioni sociali.

Le associazioni che si occupano  di volontariato potrebbero  essere utili nel cercare di intercettare questi ragazzi offrendo loro gli stimoli adeguati che li rendano consapevoli che ci possono essere tante possibilità di rendersi utili anche facendo loro stessi volontariato , iniziando così un processo di rinascita interiore che li porti a non abbandonarsi allo sconforto e all’apatia.

9 marzo venerdì

Acredine

Sempre di corsa, sempre stressati, sempre nervosi, arrabbiati, in lotta con il mondo intero.

Viviamo in un’epoca di perenne insoddisfazione  e frustrazione, che nasce dal non sentirsi in pace con se stessi e  in perenne competizione col mondo intero.

Affannati a ricercare chimere , ricchezze, potere, predominio; proiettati sempre al dopo, non gustando nulla, o perlomeno poco, del presente, tiranneggiati da uno stress infinito che ci logora.

Vogliamo esser sempre attivi, pensiamo di essere padroni del tempo che invece ci lascia l’amaro in bocca e una grande insoddisfazione che di conseguenza riversiamo sugli altri, al lavoro, in mezzo al traffico,  quando siamo in coda al supermercato e in tante altre occasioni.

Questa acredine e livore non fanno altro che annientarci sempre di più, ma noi stentiamo a riconoscerlo.

Ci dovremmo fermare e capire che rallentare  e dare meno importanza a denaro, successo (momentaneo),beni materiali, comprendendo che la vera vita si vive  a livello personale, quando l’animo è limpido e sereno.

 

8 marzo giovedì

8 marzo

Questo è il giorno per antonomasia in cui si celebra a livello internazionale la festa della donna , la quale viene ricordata per le conquiste ottenute nei vari campi, da quello sociale, politico a quello del lavoro , per  ricordare anche le discriminazioni  e le violenze di cui ancora oggi è purtroppo vittima.

Giusto, anzi giustissimo.

Sarebbe però opportuno ricordare  che Dio ha creato sia la donna quanto l’uomo; pertanto è opportuno celebrarli entrambi nell’auspicio che si possa arrivare alla vera e autentica conquista di un dialogo e di una vera integrazioni tra i due generi che il Signore ha voluto per l’umanità.

Una pace e una serena convivenza non si possono  avere se prima non si raggiunge una reciproca integrazione sul piano paritario dell’uomo e della donna , da cui scaturiscono le altre forme di integrazione.

Si parla tanto di violenza e di vittime femminili, dimenticando che in maniera più nascosta e meno eclatante sono tantissimi gli uomini che subiscono soprusi e violenze, se non propriamente fisiche,  verbali e psicologiche,  tra le pareti domestiche e in ambito lavorativo,  ad opera di donne.

Operiamo quindi per una pace e un sereno confronto tra donne e uomini , parti dello stesso Creato.

7 marzo mercoledì

Confessione

La confessione è il sacramento che ogni cristiano ha a disposizione per riconciliarsi nuovamente con Dio,  attraverso il riconoscimento dei propri peccati che deve essere associato a sincero pentimento per quanto commesso, con il serio proposito di non ricadere più negli stessi errori.

La religione cattolica, al contrario di altre confessioni, prevede che la “confessione o riconciliazione”, come si tende a chiamarla, avvenga tramite un ministro della Chiesa, intermediario tra la persona e Dio, nell’accogliere la comunicazione dei suoi peccati e nel concedere l’assoluzione se c’è serio pentimento.

Al di là di questo, fondamentale è non interrompere mai il pieno e diretto dialogo con Dio attraverso un serio esame di coscienza, che al di là di svolgersi dentro il  confessionale , può avvenire con più spontaneità e tranquillità, senza l’apprensione di sentirsi sotto esame.

Dio infatti guarda il cuore dell’uomo, a prescindere dalle parole rivolte al sacerdote.

Indubbiamente la figura sacerdotale, sia  nella confessione come in ogni altro momento della vita cristiana, è fondamentale, in quanto  è lui che con la sua esperienza può aiutare il cristiano a percorrere la giusta strada o ad imboccare valide alternative, nei momenti di disorientamento in cui occorre una solida guida al fine di  potere procedere da buon cristiano nei percorsi dell’esistenza  con piena consapevolezza.

6 marzo martedì

Evoluzione (della lingua)

Tutte le lingue attuali parlate nei moderni stati, non sono cristallizzate e sempre uguali a se stesse perché seguono e si adeguano alle trasformazioni che la società attraversa..

La lingua italiana che nasce dal latino volgare, ovvero la lingua non dotta dell’antica Roma , parlata dal popolo , dai contadini e dai soldati, che a sua volta ha ricevuto una forte influenza degli invasori barbari, Longobardi,  Franchi , Goti, a poco a poco ha subito quelle evoluzioni che dopo lungo tempo hanno portato all’attuale nostra lingua.

Dante Alighieri nel 1300 nella sua opera “”De Vulgaris     eloquentia”, ribadiva la necessità di una nuova lingua che pur derivata dal latino  sostituisse quella “dotta ed ufficiale” con quella maggiormente diffusa tra la popolazione.

Da allora, nel corso dei secoli, ci sono state introduzioni ad esempio di termini spagnoli  tra il  1500 e il 1600, di termini francesi nel periodo dell’Illuminismo, fino ad arrivare nel 1900  con l’assunzione di termini inglesi il cui uso si è diffuso sempre di più soprattutto in ambito tecnologico.

Con l’avvento dei socials e di internet sono stati coniati nuovi termini prima assolutamente inesistenti (come ad es. bannare, taggare, etc).

5 marzo lunedì

Eccellenza

Si parla di eccellenza per indicare qualcosa o qualcuno che si pone su un gradino superiore rispetto agli altri. Questo ovviamente non per presunzione o arroganza ma perché possiede  quel talento particolare,  per personalità o per capacità proprie.

Il talento ben utilizzato e allenato costituisce una marcia in più che profila e caratterizza la persona.

Pare che oggi sia l’ossessione  dei genitori moderni mettere sottosopra come un calzino i propri figli per trovare quella particolare attitudine che possa fare di lui “un’eccellenza”, quasi come  se l’essere normali fosse una terribile colpa.

Ecco allora madri e padri che spingono i figli verso studi, sport o altro, lanciandoli in una perenne e stressante competizione e ad un continuo confronto con gli altri.

E la loro felicità dove sta?

Può darsi che stia nel praticare semplicemente quelle attività che si sentono proprie e che pertanto, perché svolte con piacere e per una propria ed esclusiva  gratificazione personale,  ritemprano lo  spirito e la  mente,  anche se non si vince nessuna gara e non si acquisisce alcun premio, e pertanto non si è  apertamente visibili agli altri?

Meditiamo.

4 marzo domenica

Consiglio

Tutti siamo bravi a dispensar consigli, anche se spesso non ci sono richiesti.

Tutti sappiamo ergerci a professori ed esperti con tanto di “esperienza” e con la soluzione pronta in mano, pronti a indirizzare le vite degli altri.

Peccato che questa bravura si manifesta quando le circostanze non ci toccano direttamente  e non siamo noi a vivere quella particolare esperienza. Allora tutto cambia, ci troviamo ad essere confusi, disorientati, non sappiamo cosa fare. Tutta la sicurezza prima manifestata scompare come per magia.

Quindi quando esprimiamo giudizi e dispensiamo consigli, la prima cosa che dobbiamo cercare di fare è quella di metterci nei panni dell’altro, come se la cosa si riferisse alla nostra persona o ai nostri cari,

Dobbiamo allora  interrogarci su quale comportamento adotteremmo se fossimo noi a trovarci nella stessa situazione. Dovremmo calarci veramente nella mente e nei sentimenti dell’altro con empatia. Infatti  spesso se noi vivessimo la stessa situazione  dell’altro,  ci comporteremmo in maniera diversa.

Molte cose se  non se fa esperienza diretta, non si comprendono pienamente.

Come recita un vecchio proverbio siciliano, che esprime pienamente il concetto: ‘ U saziu nun criri o riunu”.

3 marzo sabato

Connessione

Viviamo in una società perennemente connessa,Tramite i “social” siamo aggiornatissimi, riusciamo a scovare il compagno di classe del nido,  la persona incontrata  trent’anni addietro quando… e tanto altro. Sappiamo tutto di tutto ( forse) e tutto dì tutti (almeno quello che appare), ma poi quando nella realtà ci si incontra neanche ci si riconosce (che tristezza!).

No riusciamo a guardare chi ci sta di fronte, a saper leggere oltre lo sguardo e le parole, a intercettare le espressioni del viso e gli stati d’animo che attraversano i cuore dei nostri interlocutori; siamo però convinti di vivere la vita in diretta.

Demonizzare no, ovviamente, ma considerare “la rete e la sua connessione”, come un completamento di ciò che la vita ci offre, ma mai rinunciare a viverla in pieno e in prima persona dietro uno schermo.

2 marzo venerdì

Si

Questa piccola particella affermativa, brevissima, concisa e sintetica, quanto mai , racchiude tutto un mondo,  un senso di positività e di affermazione.

Allora diciamo Si alla vita, diciamo Si all’amore, diciamo Si al rispetto, diciamo SI all’ascolto dell’alto  ,diciamo Si alla condivisione, diciamo si all’accoglienza, diciamo Si all’abbattimento dei muri, diciamo si al dialogo, diciamo Si alla critica costruttiva, diciamo Si all’ampliamento degli orizzonti mentali e culturali, diciamo si al Bene,  diciamo si  al superamento del male, diciamo Si a credere che si possa avere un mondo senza violenza e guerra, diciamo Si al superamento dell’indifferenza, diciamo si al superamento dell’egoismo, diciamo si all’abbattimento degli interessi personali, diciamo Si a tutto ciò che promuove la vita e, la pace e l’amore.

1 marzo giovedì

Famiglia

Dire famiglia è sempre restrittivo, perché definirla rischia di non darne mai un significato esaustivo.

La famiglia , qualunque essa sia, con le sue criticità, le sue mancanze, le sue dis – funzionalità, è il punto di partenza di tutti noi , il nostro luogo di origine da cui parte la nostra vita e della quale manteniamo sempre il ricordo,incancellabile per tutta la nostra vita,  sia essa il nucleo di consanguinei vero e proprio, sia essa, nel caso dei meno fortunati, un istituto o un orfanotrofio. Essa ci da l’imprinting ,dove si sperimentiamo l’amore o purtroppo anche il sensori abbandono nei casi di sottocultura odi degrado.

Alla famiglia resteremo sempre legati. Ricorderemo  i suoi odori, i suoi rumori o silenzi. Si vorrà fuggire, a volte rinnegarla, cancellarla dal proprio vissuto, ma è sempre con lei che ci confronteremo; è sempre lì che vorremo ritornare, anche se nel corso della vita la si potrà colpevolizzare ed odiare per  gli insuccessi, per i fallimenti,a volte se ne vorranno prendere le distanze. Ma è lì il posto primigenio che malgrado tutto da protezione e conforto.

Mai come adesso che la famiglia come istituzione è in crisi, occorre capire che malgrado gli eventuali contrasti, dissapori e divergenze,  è proprio li che si impara a vivere , difendersi,  a trovare riparo dalle intemperie delle vita. Il”cordone ombelicale”con essa non si interromperà mai.

Occorre quindi che si portino le famiglie ad un “educazione del cuore” dove malgrado tutto si sappia dire “ti voglio bene, ci sono”, se non a parole, almeno con un semplice sguardo.

28 febbraio  mercoledì

Accontentarsi

Spesso questa parola viene intesa i senso poco positivo,perchè sembra manifestare un atteggiamento rinunciatario e passivo, come se si bloccasse la propria fase di crescita ed evoluzione.

Invece non è così perché se  è giusto cambiare, trasformarsi, anelare ad un miglioramento, spesso proprio  nello  spasmodico tentativo di avere sempre più ,di rincorrere chissà cosa, senza sosta,non ci fa apprezzare quello che abbiamo, che sicuramente è prezioso e degno di essere apprezzato e non ci fa apprezzare la pienezza del momento, perché la si reputa passata ed acquisita e quindi di poco valore.

Una delle principali cause di insoddisfazione dell’uomo è propria questa ; non accontentarsi mai e vivere sempre “alla ricerca” di nuove cose.

 

 

 

27 febbraio martedì

Pentimento

Il pentimento consiste nel riconoscere e soprattutto nel volere rimediare tramite le propria coscienza, a i propri errori e alle proprie colpe a causa  di  comportamenti attuati o solo pensati nei diversi ambiti, giuridico, morale o religioso.

Soffermandoci nell’ambito religioso, il vero pentimento consiste non solo nel l’avere consapevolezza di avere agito male, ma nell’affidarsi a Dio con “ il cuore” di volere dare una sa nuova svolta alla vita e agli errori del passato , ponendo in essere un comportamento giusto e corretto che adotti una vera inversione di marcia con un comportamento risoluto e determinato nel volere abbandonare i vecchi comportamenti.

Certamente va da sé che non basta invocare il Signore,chiedere i perdono e battersi il petto senza che ne segua un rinnovamento dell’animo e una sincera propensione a rinnovarsi interiormente.

26 febbraio lunedì

Segni (sacramentali)

Sono simboli attraverso i quali si da una valenza  sacra alle varie circostanze della vita anche attraverso l’uso di oggetti utili che vengono utilizzati nella quotidianità e rispondere ai bisogni e alla cultura spirituale dell’uomo.

Alcuni provengono dal creato come la luce, l’acqua, il fuoco, il pane, l’olio, il vino; altril sono strettamente legati alla vita della comunità sociale, come l’azione del lavare, ungere, , spezzare il pane; alti ancora sono legati al patto dell’Antica alleanza e quindi rappresentano la “salvezza”, come per esempio i riti pasquali, l’imposizione delle mani, e le consacrazioni i quali in quanto assunti da Gesù Cristo sono  espressione di santificazione e salvezza.

25 febbraio domenica

Sol Omnibus Lucet

Questa bellissima locuzione di Petronio è  ricca di positività e speranza.

Oltre a significare che, in senso propriamente fisico, ogni mattina la vita ci offe in dono lo spuntare del sole, che appartiene a tutti indistintamente, belli e brutti, poveri e ricchi, giovani e anziani, la sua valenza simbolica è forte, in quanto il suo significato più pregnante sta nel fatto che a tutti ogni giorno viene offerta una nuova possibilità e una nuova opportunità che possa fare cambiare rotta lasciando alle spalle il passato.

Il “sole” splende sugli ammalati che non perdono la speranza di una guarigione, il “sole” splende per i carcerati che possono trovare quella “luce” che li spinga al ravvedimento, il “sole” splende per i non vedenti che hanno  perso la possibilità di “vedere” sia in con gli occhi  quanto con il cuore.

Il “sole” splende per  chi ha la consapevolezza di averlo “dentro di sé”.

24 febbraio sabato

Pennichella

Viviamo nel mito dell’essere  perennemente in  movimento e in piena  attività, motivo per cui il “fermarsi” viene visto come una perdita di tempo e un disvalore. I ritmi di vita rispetto a qualche decennio addietro sono mutati, sia per chi lavora, sia per chi va a scuola. Infatti la sana abitudine di rientrare a casa per un veloce pranzo in famiglia si è quasi completamente  persa perché le pause lavorative sono ridotte al minimo e i ragazzi stessi dopo la  scuola sono gravati da mille impegni.

E la pennichella che fine ha fatto? Viene  vista come tempo sottratto all’efficienza e all’azione , ma adesso la si sta riscoprendo.

Infatti gli esperti sostengono che un breve sonnellino di circa mezz’ora è fondamentale per incamerare nuove energie e assicurare così  la corretta lucidità mentale che ci permette di affrontare le fatiche lavorative del pomeriggio con più efficienza e con maggiore serenità mentale.

Di questo ne giova l’andamento delle ore successive che potendo essere affrontate con meno stanchezza e nervosismo si  rivelano più proficue.

23 febbraio venerdì

Ateismo

L’ateismo è la posizione di chi nega l’esistenza di Dio. Ma in realtà chi si professa ateo è veramente tale? In effetti c’è chi non si pone neppure il problema dell’esistenza di una qualsivoglia divinità ed è assolutamente indifferente al problema,  o chi,  pur non negando i dogmi relativi all’esistenza di  un’entità divina, non pensa affatto che l’esistenza di una “entità superiore”  sia determinante per l’uomo e per la sua vita nel quotidiano.

Comunque, occorre dire che anche in chi si dichiara apertamente ateo può essere presente una dimensione spirituale  che rappresenta le più alte qualità umane che altro non sono che quelle dell’anima.

Le azioni dell’uomo possono infatti dirsi spirituali quando tendono alla gioia, alla pace e al bene, a prescindere dall’abbracciare una determinata religione.

Quando si opera con questi valori si può stare certi che si realizza la volontà divina sicuramente di più di chi uscendo dalla chiesa “dimentica” con facilità.

22 febbraio giovedì

Digiunare

Periodo di Quaresima, periodo di digiuno. Ma oltre all’astinenza astinenza dai cibi, il digiuno quaresimale dovrebbe significare astinenza del proprio spirito  per purificarsi nell’anima, sospendendo le cattive abitudini che accompagnano la nostra vita.

In questo periodo di meditazione, dovremmo tutti farci un sano esame di coscienza riflettendo sugli aspetti della nostra vita che sono da rivedere.

Facciamo un bel digiuno dalle troppe parole, dai troppi discorsi a vuoto, dalla rabbia, dal pettegolezzo, dai sentimenti di ostilità, dal rancore covato. Facciamo che il digiuno da tutto ciò ci faccia avere fame di buoni sentimenti, di pace, armonia, comprensione, condivisione  e sano vivere.

21 febbraio mercoledì

Giovanilismo

Viviamo in una società che ci vuole sempre belli, prestanti ed efficienti ai massimi livelli. Motivo per cui “invecchiare “non è più considerato  un privilegio ma uno stato da combattere e contrastare costi quel che costi.

Si insegue la chimera di una eterna giovinezza e si è colpiti dalla sindrome di un giovanilismo che porta a delle conseguenze estreme. Si è portati a fuggire da ogni forma di saggezza che sembra dare conferma del tempo che passa e si scopre con terrore il comparire di una nuova ruga sul volto. Da qui il ricorrere in maniera esasperata alla chirurgia estetica e  a quelle cure che almeno per qualche tempo riducano i segni dell’età.

Invecchiare non significa lasciarsi andare o trascurarsi, ma la contrario accettare gli anni che avanzano e che costituiscono  una  fortuna della quale bisogna sapere cogliere quanto di buono ci offre.

Ogni età della vita ha i suoi frutti d’oro che però bisogna sapere assaporare imparando ad accettarsi ed ad accettare le criticità, capitalizzando e facendo tesoro delle esperienze acquisite che ci rendono più sereni e meno agitati rispetto alla gioventù in cui tutto è ancora da costruire nei vari aspetti di vita e si è facile preda di stress e ansie. Se non ci si accetta per quello e per come si è non si può godere di quanto ancora abbiamo da vivere,  sfruttando pienamente il raggiungimento di una nuova consapevolezza e di uno stato d’animo più sereno. Questo sicuramente non lo  si ottiene  esorcizzando l’avanzare del tempo con lo scimmiottare gli adolescenti negli atteggiamenti e nell’aspetto

20 febbraio martedì

Quaresima

Già siamo in quaresima da una settimana. Questo periodo però  non dobbiamo recepirlo come un periodo di grigiore e di privazione; anzi.

La quaresima ci ricorda che dopo il freddo inverno ci si accinge ad accogliere la primavera, che con i suoi profumi e i suoi primi tepori fa rinascere la natura, con  nuovi fiori e  nuove piante.

Tutto quello che si verifica nel mondo fisico, con la natura che rinasce, riguarda anche il nostro  mondo interiore, invitandoci ad una “messa a punto” spirituale che dia una rinfrescata alla nostra vita cristiana, facendoci superare le criticità del nostro animo spesso “avvelenato dalle contingenze della quotidianità.

Ma anche la nostra vita interiore può  superare indenne il “suo inverno” per aprirsi ad una nuova primavera.

Facciamo meno fioretti ma  diffondiamo più amore e armonia che possiamo. E’ questo che vuole Lui veramente.

19 febbraio lunedì

Battito (della vita)

La vita è emozione, è pulsione di sentimenti e vibrazioni  d’animo, che in positivo o in negativo attraversano inevitabilmente  la nostra vita  e la rendono piena e attiva. Occorre indubbiamente avere la capacità di vivere queste emozioni e di saperle gestire, per tenerle sotto controllo, soprattutto quelle che potrebbero nuocere a noi stessi e agli altri; occorre imparare a canalizzare le proprie  energie per impiegarle in maniera costruttiva e proficua. Siamo noi che ne abbiamo  l’assoluto potere di governarle;  nessun altro può intervenire al nostro posto , purché  però ne assumiamo la piena consapevolezza e padronanza,  senza lasciarci gestire

da esse.

La vita è un dono prezioso che necessità di quella linfa vitale che da senso e contenuto alla nostra esistenza,  abbracciando l’aspetto morale e spirituale della persona. Il battito della vita è quindi quel lievito che da contenuto e senso ai nostri giorni , che esiste quando ci accorgiamo di sapere andare al di la del nostro naso, apprezzando ad esempio un tramonto, un suono di campane o qualunque altra bellezza che ci fa ringraziare di essere vivi .

Il battito della vita ci spinge ad agire e ad acquisire forza  anche quando ci troviamo nel buio più nero, mantenendo la capacità di una elaborazione progettuale che contrasti il sopirsi della speranza, l’inaridimento dei sentimenti e il depauperamento di valori ed ideali, permettendo di attribuire un senso pieno al valore dell’esistenza;  ricordandoci che le stelle le vediamo col buio e non con la luce del sole.

18 febbraio domenica

Bagaglio

La vita offre esperienze, opportunità, saperi che piano piano accumuliamo nel corso del tempo e di cui dobbiamo ergerci a custodi.

Tra le esperienze che nel tempo facciamo ce ne sono di utili e di meno utili. Sta a noi sapere fare una adeguata selezione in maniera che ciò che ci portiamo appresso sia un tesoro dal quale attingere durante la nostra vita. Portiamo con noi la vita, la pace, l’armonia, la serenità d’animo, l’empatia  l’entusiasmo, l’ottimismo, il coraggio, purché non sia incoscienza, la determinazione, i desideri, i sogni, le passioni, i nostri progetti, le idee in cui crediamo veramente lasciando fuori  le negatività e tutto quello che costituisce un inutile fardello improduttivo.

17 febbraio sabato

Vanagloria

Le conseguenze dell’individualismo imperante lo notiamo sempre di più su tutti i livelli sia personali quanto pubblici.

Basta guardarsi intorno per osservare che “apparire” è lo scopo dominante di parecchi.

Tutto pur di dare una certa immagine di se stessi. A prescindere che ci corrisponda o meno.

Basta ascoltare la tv, leggere interviste, oppure osservare i nostri ambiti di vita quotidiana, dal lavoro   ai contesti nei quali ci si trova a scambiare due chiacchiere occasionali, attesa in uno studio medica, in fila alla posta o al supermercato, troviamo sempre qualcuno che si fregia di meriti e qualità inesistenti o inadeguate di cui magari ne possiede solo la metà (a volere essere positivi) o si vanta di essere ricercato e ben voluto da tutti,  ostenta una superiorità non vera al fine di ricevere lodi e apprezzamenti dall’esterno.

Tale atteggiamento di vanagloria, è proprio di chi non ha uno spessore personale e intende costruirselo con una sorta di “fai da te”.

 

 

16 febbraio venerdì

Scempio

Abbiamo ricevuto in dono la bellezza del Creato, abbiamo ricevuto tantissime risorse, abbiamo ricevuto in dono il bene preziosissimo della vita, ma sembra purtroppo che non sappiamo fare un buon utilizzo di queste cose meravigliose che abbiamo avuto il privilegio di avere in dono.

Lo scempio di questi tesori è purtroppo sotto i nostri occhi giornalmente.

Quante risorse della terra mal utilizzate e sprecate! Basti pensare alla deforestazione e al “verde” che viene  giornalmente consumato, senza che ci sia un immediato ricambio, anzi si appiccano incendi “strategici” che portano ancora più desolazione intorno a noi; pensiamo anche allo spreco d’acqua, incuranti che ci sono paesi e terre  soffocati dalla mancanza. Per non parlare poi del cibo sprecato e gettato via giornalmente.

Si dice sempre che la società sia lo specchio di chi la compone e  dei suoi sentimenti.

Facciamo quindi a tal proposito le dovute riflessioni.

15 febbraio giovedì

Cultura (del cuore)

Una società può dirsi veramente progredita ed avanzata quando si basa sulla cultura e sul sapere, che costituiscono le basi per la promozione e il riconoscimento dei diritti umani.

Affinché questi ultimi non rimangano solo belle intenzioni su carta, occorre prima di tutto che ci sia una “cultura del cuore”, dove le persone siano educate a “vedere e sentire con il cuore”, perché esso  è il solo che da vita ai sentimenti, alla comprensione dell’altro, permettendo il superamento di particolarismi, egoismo e indifferenza. E’ il cuore che riconosce la vera importanza di ciò che merita di essere considerato, allontanandoci dal superfluo, che costituisce solo zavorra,  che da senso alla vita, promuovendo rapporti interpersonali  autentici e senso civico volto al bene comune, costituendo la linea guida per l’adempimento dei doveri quotidiani e la a consapevolezza che ogni nostra azione ha delle conseguenze, sia in senso positivo che negativo.

Il cuore segue l’insegnamento divino e ci permette di riconoscere tutto ciò che di bello esprime il creato attraverso le peculiarità delle altre comunità, diverse dalla propria, attraverso la storia, che ci permette di dare una chiave di lettura  di ciò che è accaduto in passato, in modo da correggerne le criticità e non ricadere negli stessi errori precedentemente commessi; la natura con la sua variegata ricchezza che si deve imparare a tutelare  e le opere d’arte che sono espressione dell’animo umano.

Ma ricordiamo che senza cuore c’è  sono solo freddezza e aridità.

Una cultura prettamente “razionale” è di poca utilità se manca la spinta emotiva verso gli altri.