
Oggi il mondo crolla di dubbi, di disastri e di guerre
a causa della prepotenza del denaro.
Nelle mie vene scorre un’armonia che non finisce mai.
Io respiro nella foglia, nel fiore
e tutto io sono un prato fiorito.
La mia grazia viene dall’eternità,
sorgente di ogni bellezza.
Io sono venuto sulla terra senza la mia volontà.
Lo spirito sostentamento mi eleva in alto
a gustare i sapori del cielo.
I sommi sacerdoti ordinano ai seguaci del Risorto.
“Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare
in questo nome? Ed ecco, avete riempito
Gerusalemme del vostro insegnamento
e volete far ricadere su di noi
il sangue di quest’uomo”.
Risponde san Pietro:”
“Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini”.
Anche oggi occorre dire sempre la verità,
anche dinanzi ai vescovi, ai politici di turno
che come Erode nascondono la verità.
L’esperienza degli apostoli ci dà coraggio nelle avversità.
Noi ci angariano speditamente al loro coraggio.
Cristo non è venuto a fondare una nuova religione,
ma un Progetto d’amore di Dio Padre.
Noi ci fondiamo sulla fede degli apostoli,
e non più su quella di Costantino
e nei secoli oscuri della fede.
Ecco san Giovanni dall’esilio annuncia
che a Cristo va data la lode, la gloria e la potenza.
Nel vangelo vediamo Cristo sulla riva del lago Tiberìade,
attende gli apostoli che ritornano dalla pesca.
Nulla di fatto, vuota la pesca, sono disillusi,
amareggiata anche la pesca a vuoto.
Gesù li chiama, Pietro si cinge la veste
perché era nudo.
“Avete preso qualcosa? Nulla.
Gettate le rete dall’altra parte.
La fede è sempre dall’altra parte,
libera dagli condizionamenti dell’uomo.
Presero una gran quantità di pesce.
Meravigliati sbarcano a riva e qui
Cristo prepara tutto l’arrosto di pesce.
Pietro grida: ”E’ il Signore!”.
Appena scesi a terra videro un fuoco di brace
con il pesce sopra e del pane.
Disse Gesù :”Portatemi del vostro pesce fresco!
Venite e mangiate”.
E’ la festa del Risorto,
è il gaudio della sua presenza.
Qui ci fermiamo e poi commenteremo
il dialogo tra Gesù e san Pietro.
Un vero dialogo di amore e di perdono.
Facciamo anche noi festa con il Risorto
nel cuore. Una festa di gioia e di alleluia
in questo tempo di attesa del nuovo Papa.
Non ci interessa le diatribe dei cardinali,
lo Spirito santo vince al di la delle loro decisioni.
Paolo Turturro