Radici profonde

A me non piacciono i soldi, lavoro con passione.

E’ l’arte che mi dona la soddisfazione di stare bene.

Ho rimescolato i colori dell’arcobaleno

in sette tele di alabastro.

Ho sospeso la pioggia sul mio capo

fino a divenire ebbrezza dei miei sogni.

La mia speranza non sparisce

in un abisso perenne di dolori.

L’ultima mia fede

è gustare il Signore che scorre lontano,

senza sapere dove si perde la sorgente.

Lui non si perde mai e con Lui io sono sempre.

Non mi turbano i colori della disavventura,

mi immergo in essi e sono un fiume di speranza.

Farò un quadro dove brilla il sole,

mi riscalderò lo stesso,

avvampandomi con le sue fiamme.

Quel sole è bello anche quando è annebbiato di ricordi.

La pioggia lava il cielo e fertilizza la terra.

Io mi sono riconciliato con la vita.

Il morale non può rimanere nei cassetti del tacere.

Chi tace, muore. Il silenzio è altra cosa.

Io so che quando si prega, si dice sempre la verità.

Pregare nel silenzio è immergersi nei tesori del cielo.

Se va in crisi il lavoro, va in crisi la democrazia.

La tua testa è un vero farwest.

Sei sempre inutile nel dire e nel fare,

anche se il tuo dire è solo menzogna.

Ho bisogno di sapere che cosa sta dietro

l’ultima collina del mio orizzonte.

Sono stanco di andare avanti a zonzo,

di inseguire i sogni.

Alcuni fanno sul petto la croce,

senza sapere di non avere un cuore,

non avranno mai un collasso.

Sono felice, come un orso caduto

in una botte di miele.

Si aprono bianche le onde di spuma

a infrangere negli occhi

una bellezza infinita.

L’amore si nutre di se stessa.

L’amore non è un errore?

E’ nutrimento costante della natura, si nutre di cielo.

Io sono il cielo e cammino con i piedi a terra.

Sono radici profonde delle pinete.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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