Che tristezza

Che tristezza la morte.

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Che desolazione i funerali. Che infamia lacrimare un morto, mentre nelle stanze accanto al defunto, si litiga per l’eredità. A che serve un funerale? Per il morto o per i vivi? Quanto costa un funerale? Qui nei paesi della Sicilia, le anziane mettono da parte il denaro per la banda e i fiori del proprio funerale. Tutto succede nei funerali. Persino un furto in casa di Paolo Rossi, mentre è in corso il suo funerale. A che serve un funerale pomposo dei boss di Casamonica? Non solo a Roma, ancora qui a Palermo, con bande musicali e con fuochi artificiali per osannare la morte dei boss. Si lacrima uno scomparso, quando si sa che è stato colato nel cemento di una fossa. Si pagano i funerali della vedova, per averla poi dopo la morte del marito. Ritorniamo al rispetto della morte, al trionfo della morte, così stupendo al Palazzo Abatellis qui a Palermo. Noi cristiani accompagniamo i nostri cari nelle braccia di Cristo Risorto. Per noi cristiani non c’è la morte e tanto più un funerale, anche se spesso nelle nostre chiese si pagano le messe gregoriane o singole con il nome del defunto da declamare. E’ tempo di rispettare i defunti con le lacrime da offrire a Dio. Nessuno si perde nel cuore di Cristo. L’amore di un nostro caro non muore mai e le nostre lacrime lo rendono santo nel giorno del Dies irae. Rendiamo sacri i cimiteri.

Paolo Turturro

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