Il Buon Samaritano

     “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico…”

Mi sembra di conoscere quest’uomo.

Anche tu sei sceso dal cielo sulla nostra terra di Gerico.

Non riesco più a discernere

chi è il pestato e chi è il buon samaritano.

A volte mi sembri tu il pestato,

il rubato nella tua dignità divina,

lasciato solo insanguinato sulla croce delle strade.

Tuttora sei tu l’abbandonato a terra, tanti non ti credono Dio.

A volte mi fa piacere sapere che sei il mio Buon samaritano.

Mi hai asciugato tante volte il pianto,

mi hai curato tante volte l’angoscia,

tante volte le piaghe dell’anima

e non sono caduto nella depressione.

Ho visto nella tua Parola il tuo volto

e ho gettato via ogni medicina.

Mi tieni in piedi come il Guerriero della luce,

come il Guerriero della Tua Parola.

Tuttora però mi smarrisco

dinanzi a questo evento così doloroso.

E’ vero, sei tu quel pestato lasciato a terra.

Ecco ti passa accanto un sacerdote

e storce labbro e testa per non vederti.

Preferiamo vederti in una statua di crocifisso, di Cristo morto nelle nostre processioni lamentose come chi seduto su una sedia a dondolo si lamenta e non giunge mai a nessuno posto.

Preferiamo demandare gli altri a curarti in un ospedale o in una casa di cura.

Ma chi è il pestato?

Chi è il Buon Samaritano?

Io so, non solo per fede,

che tu sei il mio Buon Samaritano.

Si, è vero, come annuncia san Paolo:

Dio, in Cristo, si è fatto peccatore”.

Io qui, emarginato, esiliato, pestato su tutti i giornali,

ti aspetto a sollevarmi, ti aspetto a curarmi,

ti aspetto ad asciugare il pianto che non finisce mai.

Io qui, a tuffarmi nelle tue braccia, vero medico divino.

Fino a quando resterai pestato, in croce nella nostra vita?

Quando finirà il dolore?

Quando finirà la morte?

Fino a quando ci saranno,

ho dimenticato quel brigante che depredava nella discesa di Gerusalemme,

ancora i briganti della massoneria a massacrarci,

a nascondersi e a scappare via?

Ci siamo commossi sul buon samaritano

e non sradichiamo mai dai pestati della terra

le radici del male.

Muoiono migliaia di immigrati nel deserto e nessuno ce ne parla.

Muoiono altrettanti nostri fratelli e sorelle nel Mare Nostrum

e ancora navi e organizzazioni nefaste e segrete

continuano a guadagnare denaro sporco su questi nostri fratelli.

Non riduciamoci a donare quell’autoambulanza

e a non togliere quel fumo tossico

dell’industria del benefattore dell’autoambulanza stessa,

come don Tonino Bello ci ha insegnato.

Io so ora, che Tu a volte sei il pestato come noi,

e a volte il buon Pastore che hai com – passione di tutti noi.

Mi hai curato con il balsamo del tuo affetto.

Mi hai fasciato con le pergamene della tua Parola.

Mi hai sollevato sull’altezza della tua cavalcatura.

Non mi hai mai abbandonato,

sempre e costantemente mi hai inviato degli angeli

a starmi accanto.

E ora sono io il buon samaritano a curare tanti feriti dell’anima;

ora sono qui a sostenere sacerdoti e confratelli zoppicanti di fede.

Ora sono io il buon samaritano a gridare di sradicare dalla chiesa e dalla nostra società le radici del male.

Ora sono qui a salvaguardare vocazioni abbandonate

e che tu, o Cristo, mi hai affidato.

Ho vissuto in questo tuo evento, le tre dimensioni della tua salvezza:

primo, il pestato curato dalle tue stesse piaghe,

secondo, il Buon samaritano che sei tu a salvarci tutti con la tua croce,

e infine il terzo, aspettiamo che anche il brigante possa svuotare le tasche di quel denaro rubato e che il diavolo porta facilmente nelle sacrestie, e che si possa davvero convertire. Dipax

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