A Karl Barth
Il divino negli occhi.
La meglio teologia
non avrebbe bisogno di avvocati.
Si proverebbe da sola.
Anch’io sono senza potere,
sono senza sapere,
sono senza andare,
perché tutto ricevo
da Colui che mi dà forza.
Sono disponibile all’impossibile.
… l’oscurità non è tenebre,
c’è anche il bisogno,
ma il bisogno non è un difetto.
C’è anche la tristezza,
ma non può trasformarsi in disperazione,
anche ciò che c’è di fosco,
non si trasforma in tragedia.
Ascoltare Bach? Non ne sono sicuro.
Suonare Mozart?
Non trovo molto diletto.
Nel silenzio odo gli angeli arpeggiare
al più piccolo degli uomini,
in una mangiatoia
e allora trovo tanta letizia e diletto.
Il divino è nei tuoi occhi.
Basta uno sguardo,
apri gli occhi all’aurora
e vedi Dio. Dipax