Vendere il potere

Eppure tu, o Cristo, ci assicuri che noi poveri di spirito, siamo beati, qualora fossimo liberi davvero dalla ricchezza del possesso. Come vendere tutto e darlo in elemosina? San Francesco, tutto nudo, si è vestito di Cristo. Abbiamo anche noi incontrato dei santi e non conosciamo le tue vie. Come farci borse che non invecchiano, quando la moda ci impone di cambiarle ogni stagione? Come produrre un tesoro sicuro, in cielo, dove i ladri non possono arrivare! Noi abbiamo il cuore dentro le viscere del denaro, dove tignole e ragni divorano. Il nostro cuore è blindato di giustificazioni e di paure di perdere tempo nel liberarci dalle cose della terra. Non abbiamo vestiti da stringere ai fianchi, noi ci vestiamo di giacche e di gravatte. Io ti aspetto con nostalgia e sono senza troller, senza il bagaglio a mano delle cose. Non solo la mia anima, ma anche la mia carne ha sete del Dio vivente. Come vorrei che la chiesa di oggi fosse in uscita, senza bagagli di trasloco, senza musei in mano, senza libretti di assegni in tasca. Una chiesa in uscita dal potere, da un sistema che non è del vangelo, da un sistema che ci ha ingabbiati di potere e ci soffoca di fede. Noi, Gesù, siamo beati, perché ben volentieri, ti accogliamo. Siamo beati, perché le lampade del nostro cuore non si sono mai spente. Siamo beati, perché ogni uomo è nostro fratello, padre, amico e Signore della vita. Gesù, non venire di nascosto! Senza il nostro accordo. Vieni a liberarci dai conflitti interiori. Vieni, come lo sposo, all’altare, attende la sposa. Gesù, vendere tutto? Proprio tutto? Lo dici per noi o per qualcun altro, o anche per noi sacerdoti? Quante volte, anche noi, abbiamo detto:” il Signore è nei cieli, tarda a venire. Lui non sa nulla delle nostre amministrazioni. Le nostre amministrazioni parrocchiali vanno a gonfie vele. La nostra amministrazione non si può ridurla a povertà e la gestiamo noi. Ci sono tante bollette da pagare e la povertà non risolve i nostri problemi. La povertà non è un nostro problema. Meglio che ci pensiamo noi all’amministrazione dei sacramenti, utili per l’economia parrocchiale. Un conto è il vangelo, un altro conto è governare una curia”. Gesù, vieni, la casa dei veri poveri è libera. Vieni a riempirla di Provvidenza. La nostra mente è sgombra da suppellettili di argomentazioni. Le nostre mense sono aperte a tutti e nessuno di noi è povero. Il vero povero è ricco di sicurezze, i ricchi invece sono poveri di mente e insicuri. Il pellegrino, come noi verso il cielo, non racchiude le sue ricchezze, che non ha, in sacchi di plastica, come i nostri profughi. O Cristo, pensando alla tua povertà, mi batte forte il cuore e tu mi vinci. Nella tua povertà nessuno è nemico e siamo tutti ricchi di Dio. Con te, sono un uomo senza rancori e senza saperlo vivo già nel tuo regno. Ora, anche la mia mente si consacra di vangelo.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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