Javier Zanetti
a cura di Giuseppe Fiore
Oltre ad essere un grandissimo calciatore, ESEMPIO DI LEALTA’ E CORRETTEZZA DENTRO E FUORI I CAMPI DI GIOCO
Ha iniziato la sua carriera in Argentina, prima al Talleres e poi al Banfield. Dal 1995 al 2014 ha militato nell’Inter, squadra di cui, dopo l’addio di Giuseppe Bergomi e dopo un breve lasso di tempo nel quale la fascia passò a Ronaldo è stato capitano fino al giorno del suo ritiro, avvenuto il 18 maggio 2014
Con 1114 partite ufficiali disputate, è quinto nella classifica deicalciatori con almeno 1000 presenze in carriera. È inoltre lo straniero con più presenze in Serie A, 615 (137 consecutive)
Con 1114 partite ufficiali disputate, è quinto nella classifica dei calciatori con almeno 1000 presenze in carriera. È inoltre lo straniero con più presenze in Serie A, 615 (137 consecutive) più 3 spareggi, e il terzo giocatore in assoluto per partite disputate nella suddetta competizione, alle spalle di Gianluigi Buffon e del primatista Paolo Maldini. È anche il calciatore con più presenze nella storia dell’Inter (858), squadra di cui è il giocatore più vincente, con sedici trofei: cinque scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Coppa UEFA, una Champions League e una Coppa del mondo per club FIFA. È inoltre il giocatore con più presenze da capitano in Champions League (82). A un anno dal termine della sua carriera, il 4 maggio 2015 l’Inter ha ritirato la sua maglia n. 4.
Con la Nazionale argentina ha disputato 145 partite
Per il suo addio al calcio giocato, è stato osannato allo stadio San Siro di Milano da 80.000 persone
Zanetti ha preso parte, talvolta organizzandole in prima persona, a numerose iniziative benefiche. Nel 2002, insieme alla moglie Paula, ha creato la Fundación P.U.P.I., organizzazione non-profit che si occupa di fornire il necessario sostegno economico ai bambini disagiati, e alle loro famiglie, nella zona di Buenos Aires.
Per la sua correttezza e lealtà sportiva, per le vittorie conseguite e per l’impegno nel sociale, è stato insignito di diversi riconoscimenti fra i tanti, l’Ambrogino d’oro nel 2005, il premio Scirea nel 2010 e il premio Facchetti nel 2012.