L’ignoto

Il santo palpita nelle mie vene.

Sono sempre in tensione verso l’alto.

L’ignoto mi affascina.

Io attendo l’infinito.

L’invisibile è dentro di me: “visibile -in – dentro”.

La mia preghiera non ha parole,

è afflato in continua tensione verso Cristo

che viene. Dimmi dove sei e mi immergerò in te.

Sono uscito dal pensare

e dall’agire alla grande.

Per sapere m’immergo in un prato

dove aquile e grifoni

sanno dell’invisibile.

Io arpeggio il mare

e le sue onde mi sprofondano

in armonie arcane.

Non basta un cuore per esistere.

Il mio cuore è tessuto di luci,

non ho bisogno di un albero

illuminato di plastica.

Questa notte gli angeli

mi hanno tracciato una strada

nel deserto della solitudine

a cercare Colui che discende dal cielo.

“Dalle nostre radici sono sorti i rami danzanti nella valle.

Siano noi la fioritura che esala profumi di canzoni verso le alture”.

Paolo Turturro

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