Con le mani sul petto

La sopravvivenza è la pergamena della vittoria. Io non ricorro all’attacco della preghiera. Essa nasce dal cuore e non ha nulla con la persistenza. L’amore è la vera preghiera. Chi non ama, non sa pregare. Sono preoccupato: finirà la chiesa istituzione o la fede? Cristo troverà i semplici della fede. Questo è l’essenziale. Per me la fede è una persona, si chiama Gesù Cristo e da lui non mi separerò mai. Noi stiamo ritti sulla cima della fede, con le mani alzate e senza bastone in mano. Non faccio cadere la mia volontà e non creo male a nessuno, quando abbasso le mani, scoraggiato. Non ho bisogno di una pietra a sorreggere la mia volontà. Possono sostenermi le mani e non lo spirito. C’è il tramonto del sole e non dell’anima. Terribile una fede che sconfigge i nemici e li infilza con la spada, come sacrificio gradito a Dio. Io alzo gli occhi a Dio e non al cielo che non mi risponde. L’aiuto scorre dallo Spirito, luce da luce, spirito da Spirito. Forse Cristo si può addormentare, dinanzi alle mie preoccupazioni? Lui è custode, lui è mia forza, Lui è la mia luce. Possono spegnersi i giorni, il sole, la luna e le notti oscure, ma Lui è sempre e per sempre la mia luce. Io vivo con una persona, che si chiama Gesù Cristo, e non mi custodisco dentro una istituzione. Fin dall’infanzia ho imparato ad amare il vangelo. Il vangelo è la mia carne. Il vangelo è il mio fiato. Ecco la mia preghiera insistente, vivere coerentemente la Parola di Cristo.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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