Gabbiano

Gabbiano di scogliera

parlami del mare, delle sue tempeste, delle sue bufere. Quante volte mi sono perso in queste acque profonde. Sempre mi sono ritrovato. Il tuo stridore mi ha indicato la via per non affogare. Mi ha indicato la via della pace. Questo cuore è il mio padrone. Non si sazia mai di sapere. Rassomiglia a un ragazzo voglioso di conoscere ma nulla sa di amare. Pace a voi, disse Gesù. Pace a questa casa. Il cuore è il mio padrone, perché tutto vuol sapere, per questo noi siamo infelice. Il cuore si posa su un fiore e l semina il suo volere. Nell’adorare s’impollina di trovare la sua pace. Pace a te che ti addormenti e sogni la pace del cuore. La pace è la bellezza del credere, la tranquillità del creato, l’ordine del sapere. Il cuore tace dinanzi alla bellezza del creato e si riposa. Si quieta e si abbandona nel firmamento del creato. Pace a questa casa. Pace e il silenzio è la comunione del creato. Pace nell’anima, la vetrata del cielo. Uno sguardo aperto ti conduce allo spirito. Pace a voi è il dono del risorto, il canto che conduce l’anima al Signore. M’incammino alla ricerca dei giardini di Dio, non per essere il custode, ma solo come giardiniere, il coltivatore dell’amore. L’eden è all’inizio o alla fine dell’uomo? Come trasformare un campo di concentramento di morte in un giardino della vita? Come trasformare un campo di guerre in un giardino fertile? Quali foglie potranno essere medicina dell’immortalità? E quali frutti, cibo spirituale? Perché nella genesi ci viene negato l’albero della vita, mentre nell’apocalisse di Giovanni viene offerto ai beati? Forse l’uomo è la vita? E’ il principio della vita? La vita ci viene offerta. E’ un’occasione unica, irripetibile per l’eternità.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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