Mi nutro di luce

La genialità ha i suoi limiti, mentre l’ignoranza è illimitata.

Siamo nati originali e non voglio finire di essere

una fotocopia in mano ai media.

Ho conosciuto la madre di Carlo Acutis che diventerà beato al più presto.

Nelle chiacchiere mi annoio, scopro novità nel silenzio, nel dialogo e nei viaggi.

La mia superbia è il credere di sapere, mentre sprofondo nell’abisso dell’ignoranza.

Il vangelo è lo sputnik per il paradiso.

In me ho creato un fronte, dove freno le ingiustizie a non entrare in me.

Io perdo il peso dei peccati, ogni volta che do morte all’egoismo.

Io credo di non sapere nulla degli infiniti che mi circondano.

Conosco tanta gente, ma chi si fa conoscere di più

e facilmente è il mio cane.

Io ti conosco risorto negli occhi del cieco nato.

Io ti conosco risorto nella carne giovane dei dieci lebbrosi.

Io ti conosco risorto nel cammino libero dello zoppo di Nazareth.

Io ti conosco risorto nell’adultera:

la miseria e la misericordia abbracciati di perdono.

Io ti conosco risorto nel grido della fanciulla: Talitha Kum.

Si, alzati fanciulla. Oggi sei tu Chiesa, quella fanciulla:

Giovane chiesa, ti prego, alzati.

Non sogno più progetti per te, ma solo supplico il risorto per te.

Io ti conosco nelle sferzate a buttare in aria banchi e gazebo dei santuari.

Io ti conosco nell’uscire dalla tomba del ventre dei miei peccati,

come Lazzaro, alla luce della tua risurrezione.

In te ora risorgo a nutrirmi di luce. Dipax

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