Pace a voi

Pace a voi

Fuggire dalla mente, per cercare la libertà del cuore. Il suo amore è per sempre. Il suo amore è per tutti. Cristo, ancora oggi, è la pietra scartata. Ascoltate Cirillo e vi piomba addosso un macigno. Ascoltate il vescovo di Odessa e vi crolla la fede. Vuoi o non vuoi Cristo è la pietra d’angolo di ogni universo, di ogni tempo, dell’eterno. Cristo ha impresso nell’uomo la libertà di donare la vita, escludendo la difesa. Egli ha rinunciato all’estrema ratio. Tuttavia è legittimo umanamente difendersi. Il mio cuore si rallegra e sento la salvezza. Il mio cuore si rallegra e vivo la vittoria. Anch’io, come Giovanni, a causa del vangelo e della testimonianza di Gesù, mi trovo a meditare al Borgo della pace. C’è ancora, per noi tutti, l’isola chiamata Patmos. Qui non sento nessuna tromba e non vedo nulla di divino. Io so che il risorto è dentro di me, ma non pretendo la sua visione. Scrivo tanto, ho scritto tanto dalla chiesa di Laudicea (Messina) e le mie favole ora sono candelabri che non si spengono, candelabri che illuminano almeno il mio cuore. Solo il cuore è cinto con una fascia di spirito. Qui, di notte, crollo come un morto e sento che Egli è il Primo della mia vita, è l’Ultimo della mia esistenza. Io vivo con il Vivente. Non temo, se Egli mi sceglie, tuttavia non ho le chiavi della morte e degli inferi. Sono qui e sento:”Pace a te!”. Sono solo e il Cenacolo è vuoto. Sono solo e non ho timore dei Giudei e di quelli che giudicano. Sono solo e Lui mi grida più forte:”Pace a te!”. Le pareti del Cenacolo sono fatte di spirito e nulla qua dentro è illusione. Oh! Potessi vedere le sue mani! Oh! Potessi baciare i suoi piedi. Sono anch’io il grembiule della chiesa. Testardo come sono, Lui mi grida ancora più forte:”Pace a te!”. Io sono però Tommaso e non mi è difficile leggermi gli occhi di voler mettere le mie dita nel tuo costato. Eppure sento il balsamo del tuo crisma. Sento la pace della tua quiete. Non mi basta? Lui sa che sono troppo incredulo e allora mi soffia il suo alito e il suo Spirito vive in me. Sento più forte:”Nessuno ti ama come me!”. Sento il suo per – dono nell’abbraccio della sua pace. Sento che il fremito è per tutta l’Ucraina. Sento un brivido divino. Sento che il per- dono è universale. Nessuno è escluso dalla sua misericordia, in questa Giornata della Divina Misericordia. Il dubbio non è mai un peccato. La ricerca non è mai un fallimento. Sei più testardo di Tommaso? Non è un problema. Più testardo di sant’Agostino, non penso che tu possa essere. Più testardo di Tommaso, non penso proprio che ti arrischi di fallire. San Tommaso non è incredulo, ha pronunciato la frase più profonda della fede:” Mio Signore e mio Dio”. A te, Cristo. A noi, Cristo ha donato la beatitudine più alta: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”. Si, Gesù, sono proprio io. Non ti ho visto e ho creduto. Si, Signore, siamo proprio noi, abbiamo creduto al tuo impossibile. Vado, Signore, ad annunciare ai poveri la lieta notizia. Vi assicuro, amici di Prima Radio, è la notizia più vera che ognuno di noi possa ricevere nella propria vita: Dio ti ama ed è la tua pace. Pace a voi, amici! Pace a te, Ucraina! Pace a te, Russia.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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